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domenica 13 dicembre 2015

Siamo cocci....

Ecco, ci siamo quasi.
E' iniziato ufficialmente il conto alla rovescia, anche se per alcune persone i primi di Novembre sono già periodo caldo.
Arriverà puntuale come sempre.
Il Natale.
Quest'anno la prima volta che ho provato la classica botta allo stomaco, un' incrocio bizzarro tra nausea e stress malinconico di quando sento l'odore del Natale, si è verificata i primi di Novembre.
Mi trovavo presso un grande magazzino, dovevo fare alcuni acquisti per casa e arrivando alle casse non ho potuto fare a meno di notare che il reparto "addobbi natalizi, varie ed eventuali" era già attrezzato al top.
Ogni anno mi sembra sempre troppo presto per farmi male agli occhi e al resto.

Dovrebbe esistere solo per i bambini, loro si hanno ancora il diritto di credere a una qualche magia che li circonda, hanno diritto al sogno, allo stupore.
O forse chi sa, sarebbe meglio disilluderli con le buone maniere il prima possibile, prima che ci pensi la vita con i suoi modi bruschi.
Nei miei ricordi ho pensieri lieti di questo periodo dell'anno solo legati alla mia infanzia.
Era come se ne sentissi il profumo quando stava per arrivare, e probabilmente se parliamo di 30 o 40'anni fa le cose, le persone avevano profumi differenti da oggi.
Così come oggi ne sento ancora "l'odore" che nulla ha a che fare con "il profumo" che sentivo da bambina...
Una volta aspettavo arrivasse con trepidazione, non vedevo l'ora di fare l'albero con mia mamma che riusciva a trovare quel poco tempo tra gli impegni di lavoro, finchè ho iniziato presto a far da sola anche quello, perché di tempo non ne aveva più,
non vedevo l'ora che arrivasse il buio di sera per lasciare le luci spente e perdermi dentro le lucine che decoravano l'albero avvolgendolo in quell'abbraccio di luci e sfumature,
 non vedevo l'ora che mettessero le luminarie per le vie, sembrava di abitare, anche se per un breve periodo, un mondo "diverso".
Forse già quella volta, un modo ingenuo di bambina nel tentativo di sfuggire a un mondo entro il quale ti sentivi estranea e inappropriata.

 Oggi con la stessa trepidazione di allora attendo che ...passi.
Non solo non ho fatto l'albero, mi dà fastidio vedere anche i Panettoni esposti in bella vista nei supermercati quando devo andare a fare la spesa.
Anni fa no, genitori, famiglia, unione, eravamo così quella volta, protesi uno verso l'altro, in famiglia ti sentivi protetto e supportato, la preparazione, l'attesa, già attesa,
(e mi rendo conto di quanto sono stata una bambina più paziente rispetto all'adulta che sono diventata).
O forse era già tutto solo nella nostra testa?
Solo illusioni di.....
Poi, le prime perdite, partenze senza ritorno.
Mio Papà fu  tra i primi, da li niente più come prima.
Un taglio netto, come catapultarsi nel mondo adulto di getto.
Mancanze, vuoti che sono rimasti incolmabili nel tempo.
Tutto divenne troppo veloce...frammentario.
Noi, i giovani della famiglia che creammo le nostre di famiglie, alcune si persero in un soffio, a mano a mano ci perdemmo anche tra di noi, così ecco,
 altri frammenti, altre divisioni, tutto ci allontanava anche da noi stessi.

Mi ricordo che una volta parlando con Te, della vita e dei suoi casi, mi dicesti più o meno così:

-Siamo spezzati, siamo cocci, e con i cocci non puoi farci niente-.

Quelle parole dette con la solita schiettezza un po' brutale mi rimasero dentro.
Le rammento ancora oggi. Non li vedevo quei cocci, o perlomeno la sensazione era quella di strappi che si erano ricuciti.
Natali condivisi nell'attesa paziente di un veloce passaggio non sempre han fatto meno male di altri, ma l'uno comprendeva l'altro senza sentirsi sbagliato o obbligato a fare qualcosa come quando "ci si doveva vestire a festa per forza".

Ora mi guardo attorno e...quei cocci li vedo, ho sentito "l'intera me" se intera lo sono mai stata, cadere e frantumarsi.
Cocci e nodi, nodi mentali, prigioni, si.
Penso alla Montagna che così tanto mi manca, a quel nodo di cordata, quando ti leghi con quel nodo a una persona è fiducia piena.
Restano ora solo i nodi interrotti, dai quali ancora non mi son staccata, quello con te Papà e con Lui.
Tornerò ad aspettare,
aspettare che passi anche quest'anno....
Il Natale...

...ci sono esperienze e persone che ti porti dentro, nel cuore, nella testa, vanno, vengono, proprio come il Natale tornano, tornano  puntuali sempre.






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