I testi di questo blog sono scritti da me medesima, mentre la dove fossero di Autori diversi la loro firma verrà sempre riportata. Se qualcuno dovesse riconoscere scritti di lavori altrui non adeguatamente segnalati può farlo notare e provvederò alla loro rimozione dopo essermi accertata dell'esatezza della segnalazione. Le immagini presenti sono mie o sono prese dal web, preferibilmente da: Picasa - Flickr - Deviantart, per i video musicali la fonte è You-tube.

venerdì 31 marzo 2017

Gessetti
or colorati
or bianchi,
si consumano
su lisce lastre
di nera ardesia.
Così il destino
come la mano di un
disegnatore folle
imprime, colora, segna,
talvolta pasticcia.
Arriva poi
come colpo di spugna
il cancellino
la liscia ardesia nera
diventa l'alone di una chimera.
E tu resti li,
ferma
a guardare
non hai più
nessun disegno da fare.
Segni non più impressi
su una lavagna
ma dentro di te.

giovedì 30 marzo 2017

Calendario...

La vita
nel bene e nel male
è fatta di date
date da ricordare.
Un calendario
spesso così pesante
in cui il fermati un attimo
non è presente
e nulla appare
ne facile
ne trasparente.
Avrei preferito
decine di coltellate
alla schiena
piuttosto
che
con un pretesto
farmi portare a vita
questo peso
attaccato
con la catena.

domenica 26 marzo 2017

In piedi sui divani.....

E oggi si riparte.
Qatar 2017
 Marches c'è
ma tiferò solo per te...
Sempre Valentino Rossi
perche ho bisogno di emozioni e
tu ne dai sempre.
❤💪

venerdì 24 marzo 2017

Con Amore, Val Pusteria....

Questo è uno di quei posti che per me non sarà mai un "semplice posto" o un posto qualunque alla stregua di altri.
Questa terra è un pezzo della mia vita, uno dei pezzi più importanti del puzzle che io sono.
È sempre nel mio cuore e nei miei pensieri.
Sembra banale, seguivo alla TV la serie "A un passo dal cielo" è scatto in me una molla che mi spinse a dover visitare quei luoghi, vedere dal vero quelle montagne, quei laghi, paesaggi e paesi intorno alla Valle.
Qua scoprii di avere il cancro,  qua decisi di tornare quando, dopo mesi e mesi di terapie estenuanti, che provarono duramente il corpo, la mente,  lo spirito, sentii che era ora di provare a tornare alla vita.
I primi passi, affaticati e dolorosi, le prime escursioni dopo tanto tempo e tutto intorno che mi aiutava a "venir fuori"....
Fu come essere partorita di nuovo.
E si sa,  essere partoriti e venire al mondo è un passaggio dolorosissimo, non ero più abituata alla vita e a tutta quella spettacolare luce dopo tutto quel buio.
Per sempre grata.

giovedì 23 marzo 2017

Cache o Bancomat?....

Non sono pochi quelli che credono di essere i detentori delle verità,
qualunque tipo di verità.
Te le impongono, te le gridano, sei quasi obbligato a crederci.
Mi frugo nelle tasche, a volte anche in borsetta, le uniche cose vere che trovo!?
Scontrini...
Tutto pagato...



Scontrini vecchi
e stropicciati,
conti con la vita
sempre pagati.
E quelle Rate mai finite
per tutto ciò
che non ha avuto
il lieto fine.

Modi di dire e....realtà.

Spesso tra le persone

c'è, o almeno c'era l'abitudine a condividere

un modo di dire:

"sarai il bastone della mia vecchiaia"


 
mi raccomando, sostienimi quando sarà il momento!.

sabato 18 marzo 2017

Vite dentro.

Circa un mese fa vengo contattata via mail dalla educatrice professionale Lisa Zanchettin, che lavora in campo geriatrico presso la struttura per anziani nella quale lavoro anche io.
Nel 2016 sono state portate a termine tante iniziative interessanti, compreso un percorso di Teatro sociale per gli anziani ospiti della Cjase, questo il nome della nostra struttura, "La cenere e il fiore" il titolo della rappresentazione Teatrale.
L'accento posto soprattutto sui gesti, sugli sguardi, espressioni, abilità e ricordi della storia della nostra comunità di tempi ormai passati.
La finalità era quella di compiere un percorso che aiutasse a potenziare le abilità dei partecipanti, aprire le finestre dei ricordi e condividere con loro le manifestazioni emotive espresse.
E' stato bellissimo.
Nella sua mail Lisa mi rende noto che una casa editrice ha indetto un concorso fotografico dedicato alle case di riposo per anziani dal titolo "Le Vite Dentro", lei sarebbe interessata a partecipare, vincono le prime tre foto scelte, e conoscendo la mia passione pe la fotografia mi chiede se mi andrebbe di condividere con lei questa esperienza.
Ovviamente ho accettato esprimendole un minimo di preoccupazione in tal senso.
Mi sono scattate in testa le solite domande "sarò in grado",
 "con queste foto noi tentiamo di raccontare una storia, io che quasi sempre fermo l'immagine di natura e montagne, riuscirò a entrare profondamente dentro l'obiettivo della macchina fotografica così profondamente da diventare parte di loro e non sterile acchiappa immagini."
In passato credo di essere riuscire a cogliere, leggere, espressioni anche di un anima che va oltre il semplice scatto per piacere.
Quando fotografo spesso compongo pensieri, c'è un sentire, moti di ispirazione, a volte mi sono anche commossa scattando fotografie.
Però l'idea di mettermi alla prova e capire quanto sono in grado di andare oltre con gli occhi, con un click, con l'anima, mi ha permesso di mettere da parte le mie paure e far esplodere la voglia di dedicarmi a questo progetto.
Nel caso venissimo scelte, le foto vanno inviate entro il 20 Marzo, alla foto spetta la copertina del prossimo numero della rivista in uscita e alla Casa di Riposo materiale didattico e di laboratorio da usare durante i momenti di animazione.

Il 15 Febbraio, approfittando che ero a riposo dopo lo smonto notte dai turni di lavoro, abbiamo deciso di incontrarci e iniziare a fare un pò di scatti.
 Ovviamente ho dedicato ore del mio tempo libero a questa iniziativa, ed è una cosa che mi ha appagato profondamente, non avere altro fine se non quello della partecipazione e non cercarne un ritorno.
Il primo giorno ero quasi impaurita, l'idea dei miei limiti mi faceva tremare le mani, sentivo il cuore in gola, come se stessi andando ad un primo appuntamento, ed in un certo senso lo era.
Così, per riscaldarmi un pò e ritrovare una sensazione di tranquillità, prima di salire ai piani, decido di fare qualche scatto fuori, era una bellissima giornata di febbraio, un cielo terso, il sole caldo, tutto appariva avvolgente e invogliante.
Una volta pronta mi sono recata in sala animazione, Lisa mi aspettava col l'avvolgente sorriso di sempre.
I nonni erano tutti incuriositi dalla macchina fotografica che avevo appena tirato fuori dalla sua borsa.
Alcuni non hanno avuto nessun problema nel dirmi "Me ne fai una anche a me" e si mettevano in posa divertiti.
Poi, dopo i primi scatti, è successa una cosa curiosa.
Nessuno più si metteva in posa, avevano capito che ci sarebbe stato spazio per tutti in questo racconto che volevamo fare.
Nessuna posa studiata, tutto è diventato naturale e spontaneo, anche il mio aggirarmi tra di loro, dedicando ora un sorriso, ora una parola o una carezza tra uno scatto e l'altro.
Ognuno impegnato dalla sua attività che il laboratorio di quella mattina aveva in programma.
Quindi era Mercoledì,
 c'erano le parrucchiere,
 la cura del se, la manicure,
 chi leggeva un giornale in attesa del suo turno, per ricreare l'atmosfera delle cose normali che si facevano quando la loro Vita non era una vita "dentro" ma la potevano vivere fuori.


Chi ti raccontava, come nonna Iolanda, la storia di quell'anello, che non toglie mai dal dito, tenuto insieme alla fede nuziale, anche quella di lui che non c'è più, dalla quale Anita non si separa mai.
E ancora col magone, oggi che ha 95 anni, ti dice che sono stati insieme 75 anni.
Oppure ci sono quelle come la severa Dorotea, un po' severe e scontrose, ma solo in apparenza, esigente però, tanto ci teneva alla cura della sua persona da giovane quanto ci tiene adesso...
E noi che cerchiamo di accontentarla e qualche volta sopportarla benevolmente.
Il momento del caffè poi, quello non può mancare mai, ogni mattina alle 10 in punto è come l'appuntamento al Bar. Insomma, c'era spontaneità, naturalezza, da un certo punto in poi eravamo come un tutt'uno, tutti parte del tutto.

Ma questa è solo una parte della realtà che, sia noi che loro, viviamo quotidianamente in una struttura come questa.
Questa è la parte più bella e conviviale che vivono coloro che sono ancora autosufficienti o parzialmente tali. Un modo di dire parla del "bastone della vecchiaia" che di solito riferiamo ad una persona dicendole "sarai il bastone della mia vecchiaia", ad alcuni di loro resta solo quello, ma l'importante è che in qualche modo li porta avanti...
Oltre le pareti di questa sala
ci sono i reparti di ricovero, ci sono le persone che soffrono di patologie gravi,
che ti parlano solo con uno sguardo che il più delle volte è implorante o triste.
C'è la realtà di chi vive allettato e cerchiamo di far sentire il meno solo possibile, ma non è facile.



 Ci sono coloro che ancora qualcosa potrebbero fare per mantenere le loro autonomie residue, ma, si isolano e si lasciano andare vivendo di dispiacere perché i figli li hanno accompagnati qua e dopo visite fugaci del primo periodo si sono dileguati. Tornano veloci per dare quel bacio frettoloso a Natale, Pasqua o per il giorno della festa della mamma o del papà, ma per il resto dicono "sai, ho tanto da fare".
Poi c'è chi come Giuseppe sente tanto la mancanza della moglie, anche loro da 70'anni insieme. Lei, che ha più di 80'anni ,vive ancora a casa da sola, ma non aveva più le forze per badare anche lui, per sostenerlo adeguatamente in tutto ciò di cui aveva bisogno, così si sono dovuti separare, ma lei nonostante il cuore malandato ogni pomeriggio viene a trovarlo, chiacchierano, guardano la tv insieme, si tengono la mano, già, si tengono ancora la mano. 
E' stata per me un'esperienza intensa, travolgente.
Sono felice di aver potuto aiutare Lisa in questa forma di espressione.
Il dono più grande è stato, dopo che lei ha visionato tutte le foto (ne ho scattate circa 700 in due mezze giornate), sentirmi dire:
"sei riuscita a raccontare la storia che desideravo, grazie Marianna".
E io sono grata a lei per avermi permesso di fare questa esperienza che mi ha sicuramente arricchito,
 mi ha dato modo di esprimermi nel modo che forse mi riesce meglio,
entrando dentro al mio terzo occhio, quello più vero, che mi fa vedere e sentire oltre,
quello dell'obiettivo della mia macchina fotografica. Non so se una delle foto che invieremo al concorso meriteranno quella copertina, ma ho vinto lo stesso.
Sai, tra le colline di Cormons, sotto il Monte Quarin e la vecchia Rocca che sembra una vedetta,
c'è un posto che non è un semplice posto,
ci sono vite dentro, e noi, che rappresentiamo la vita che viene da fuori, ogni giorno proviamo a raccontare loro che il cielo è ancora azzurro.
Questa esperienza ha fatto maturare in me il pensiero che il passare del tempo è
 spesso crudele e inesorabile,
 ma, allo stesso tempo
 irresistibile.








   

giovedì 16 marzo 2017

Business...Like e.....compensi

http://www.nanopress.it/…/facebook-sfidaaccettata-l…/166243/

 SFIDA ACCETTATA!?.....
CATENA PRO CANCRO ROVINATA DAL NARCISIMO SOCIAL.
MI FATE RIDERE...

 Non facciamo passare le persone per stupide o superficiali facendo finta di voler fare sensibilizzazione verso i malati di Cancro. ...
Non ci trovo nulla di male nel pubblicare una foto di me bambina di 4 anni che sicuramente nell' ingenuità di quel tempo pensavo avrei avuto un destino è un futuro più roseo rispetto a quello che è poi stato.
Sono almeno 3 anni o giu' di li ch le sfide le accetto.
Tante ne avevo accettate prima ma nessuna come questa.
Le accetto tra interventi, terapie, dolori cronici, un corpo che cambia, una vita che è diventata limitata perche non posso piu' fare le cose che facevo prima e una rabbia che faccio in modo di non fare esplodere perche' mi potrebbe venire voglia di mandare tutto a quel paese e non me lo posso permettere.


 Dicono che a quanto pare è stato male interpretato lo spirito dello spot " SFIDA ACCETTATA" e
che le persone che stanno sui Social Network sono superficiali e hanno deformato ciò che a monte serviva come campagna per sensibilizzare nei confronti del cancro.

Mi ero gia' espressa al riguardo e una foto" ics" in bianco e nero non capisco come e chi possa sensibilizzare rispetto al cancro.
Iniziò tutto con la sfida a pubblicare una foto in bianco e nero per essere solidali col grigiore nella vita del malato di Cancro.
CAGATE.



Il grigiore della vita del paziente oncologico va esorcizzato e non rappresentato in nome quasi della pena che ti fa, il paziente conosce bene quel colore e non ha bisogno dell'aiuto di nessuno che glielo faccia ricordare.
Ognuno in vari modi nella vita ha la sua parte di grigio.
 E già questo lo trovo abominevole.
 Il grigiore nella vita lo avrai tu che ti fai venire in mente certe iniziative.

 E parlo perché purtroppo so di cosa sto parlando.
Se dobbiamo portare qualcosa nella vita del malato oncologico e nel suo grigiore allora portiamo colore, facciamolo sorridere, facciamo in modo che si distragga, che anche solo per un momento pensi ad altro, magari guardando foto Vintage e spiritose di bei tempi andati.
A me personalmente in questi giorni vedere foto Vintage degli anni 70 di persone che conosco, con le quali ho vissuto pezzi importanti della mia vita o meno, non mi ha dato nessun fastidio, mi da più fastidio vedere chi fa esposizioni di culi e di tette.
STO SUI SOCIAL, NON SONO SUPERFICIALE , LAVORO NEL SOCIALE CON LE PERSONE , PER LE PERSONE, HO 48 ANNI E HO RIPRESO GLI STUDI,  ACCETTO LE SFIDE SEMPRE, QUELLE VERE CON LA VITA,
E MI PIACCIONO LE FOTO, SCATTARLE, OSSERVARLE, MI PIACCIONO DA MORIRE, SOPRATTUTTO QUELLE VINTAGE, E I COLORI, COLORI, COLORI.!!!

lunedì 13 marzo 2017

Stagioni amate....

Tra le cose che lascio  ogni anno con dispiacere, ma recano sempre gioia quando tornano,
ci sono l'autunno e la primavera.
Le due più belle stagioni.
Senza nulla togliere al fascino invernale o alle giornate assolate d'estate per chi ama il mare.
L'autunno, come non innamorarsi,
 con quell'aria che
 si libera dall'afa estiva,
tanto che se vai in montagna puoi spingerti con lo sguardo verso orizzonti lontani e tersi, che d'estate appaiono come avvolti da una cupola di vapore,
le danze, delle prime foglie secche,
mosse da venti ora leggeri ,
ora più dispettosi,
quel "rumore" tipico, che è quasi musica, quando fanno da tappeto nei boschi e tu li percorri, il tipico profumo che emanano in contatto con la terra umida appena sotto di loro,
quei colori cangianti partendo dal giallo oro per dipingere poi tutte le sfumature dei rossi e dell'ambra, i primi freschi, le giornate che si accorciano e in qualche modo scandiscono in modo diverso le giornate, la voglia di "ritirarsi"...
La primavera, la frescura di prima mattina e le ore centrali più calde.
In questi ultimi giorni, durante i turni di notte, uscire in terrazza all'alba, incantarsi al sorgere del sole e prendere un profondo respiro ha un non so che di terapeutico, chissà probabilmente è vero che certi tipi di guarigione partono proprio dalla respirazione.
Il lavorio frenetico degli uccellini si percepisce sin prima dell'alba.
Hanno un gran da fare, una compagna/o da trovare, le varie danze di corteggiamento per farsi scegliere, ci sono i nidi da preparare, un posto sicuro da trovare.
Cantano, cinguettano,  chiamano, si cercano.
Laboriosi ma gioiosi.
I germogli, le prime fioriture,
gli insetti che di nettari si nutrono e portano vita, di fiore in fiore, da una pianta all'altra,
i profumi, delicati e avvolgenti, tipici della primavera,
che riconosci perché ti son rimasti impressi nella mente sin da quando eri bambina.
L'arrivo delle rondini poi ne sancisce il pieno inizio.
Le giornate nuovamente si allungano e, dopo i torpori invernali, la voglia di respirare quell'aria che pare carica di energie positive e di vita che si rinnova viene quasi automaticamente.
La natura come sempre insegna, nel divenire, nei cicli, nelle soste e sospensioni e nelle riprese.
Morte e rinascita.
Quindi cosa resta di meglio da fare se non sedersi su un verde prato, magari col tuo cane al fianco, il viso rivolto verso l'alto in una spece di saluto al sole,
respirare a fondo,
annusare quest'aria profumata e ricca, farne scorpacciate visto che non sono segnalati effetti collaterali o controindicazioni.
E provare a far parte di questo che è un magnifico e miracoloso processo di
trasformazione e rinascita.


Ps: Fatto salvo che il mio umore è sempre in oscillazione, in base alle cose che vedo, quello che sento dentro di me, in base al mio senso di inadeguatezza e impotenza che prepotentemente ancora si manifesta. Manca quel poter e dover riconoscere i fatti che seguono le parole e le intenzioni.
Ma la mattina in cui ho fatto questa passeggiata e mi sono potuta fermare un attimo, lì, in quel prato, già di un verde smeraldo, ogni sensazione era assolutamente positiva.





venerdì 10 marzo 2017

Back to school...

Non sempre
quel che sembra è,
Via di fuga
da qua non c'è.
Vai avanti
non arretrare
hai un obiettivo
a cui mirare
e centro
devi fare.
Quella sarà l'unica via
non di fuga ma di riuscita.
#backtoschool#sloganstudyobjectives#aimsandobjectives#insideme#outsideme#start#IdonotI'llsettle

mercoledì 8 marzo 2017

Lei....

Lei è tutto o forse niente.
Lei è come tutte o forse come nessuna.
Lei che trangugia per non essere vista, e tenuta cosi lontana
riempire,
colmare,
quel che manca compensare e
 così in qualche modo appagare.
Lei che digiuna
 per diventare niente,
in quel niente esser vista.
Lei che è niente in mezzo a tutti.
Lei che si sente tutto in mezzo al nulla.
Lei che spesso tace,
in quel silenzio riflette
cerca pace.
Lei è!