I testi di questo blog sono scritti da me medesima, mentre la dove fossero di Autori diversi la loro firma verrà sempre riportata. Se qualcuno dovesse riconoscere scritti di lavori altrui non adeguatamente segnalati può farlo notare e provvederò alla loro rimozione dopo essermi accertata dell'esatezza della segnalazione. Le immagini presenti sono mie o sono prese dal web, preferibilmente da: Picasa - Flickr - Deviantart, per i video musicali la fonte è You-tube.
mercoledì 20 luglio 2016
Non è facile invecchiare con garbo.
Bisogna accertarsi della nuova carne,
di nuova pelle,
di nuovi solchi, di nuovi nei.
Bisogna lasciarla andare via,
la giovinezza,
senza mortificarla in una nuova età
che non le appartiene,
occorre far la pace con il respiro più corto,
con la lentezza della rimessa in sesto dopo gli stravizi,
con le giunture,
con le arterie,
coi capelli bianchi all’improvviso,
che prendono il posto dei grilli per la testa.
Bisogna farsi nuovi ed amarsi in una nuova era,
reinventarsi,
continuare ad essere curiosi,
ridere
e spazzolarsi i denti
per farli brillare
come minuscole cariche di polvere da sparo.
Bisogna coltivare l’ironia,
ricordarsi di sbagliare strada,
scegliere con cura gli altri umani,
allontanarsi dal sé,
ritornarci, cantare,
maledire i guru,
canzonare i paurosi,
stare nudi con fierezza.
Invecchiare come si fosse vino,
profumando e facendo
godere il palato, senza abituarlo agli sbadigli.
Bisogna camminare dritti,
saper portare le catene,
parlare in altre lingue,
detestarsi con parsimonia.
Non è facile invecchiare,
ma l’alternativa sarebbe
stata di morire ed io ho
ancora tante cose da imparare.
Cecilia Resio – Le istruzioni
martedì 19 luglio 2016
a mio padre semplice e profondo,
grazie agli amici per la loro comprensione,
ai giorni felici della mia generazione,
grazie alle ragazze a tutte le ragazze.
Grazie alla neve bianca ed abbondante,
a quella nebbia densa ed avvolgente,
grazie al tuono, piogge e temporali,
al sole caldo che guarisce tutti mali,
grazie alle stagioni a tutte le stagioni.
Ma che film la vita tutta una tirata
storia infinita a ritmo serrato
da stare senza fiato.
Ma che film la vita tutta una sorpresa
attore, spettatore tra gioia e dolore
tra il buio ed il colore.
Grazie alle mani che mi hanno aiutato,
a queste gambe che mi hanno portato,
grazie alla voce che canta i miei pensieri,
al cuore capace di nuovi desideri,
grazie all'emozioni, a tutte le emozioni.
Ma che film la vita tutta una tirata
storia infinita a ritmo serrato
da stare senza fiato.
Ma che film la vita tutta una sorpresa
attore, spettatore tra gioia e dolore
tra il buio ed il colore.
Ma che film la vita tutta una sorpresa
storia infinita a ritmo serrato
da stare senza fiato.
Ma che film la vita tutta una sorpresa
attore, spettatore tra gioia e dolore
fra il buio ed il colore.
sabato 16 luglio 2016
Uomo da stretta di mano
che suggella la parola data
come una volta
gli uomini d'Onore
non fu mai,
non solo con me,
si perdono nell'arco del tempo
i racconti.
Ma già gli occhi la dicevano lunga,
quello sguardo aveva qualcosa che sapeva di viscido,
e anche di più,
ma le parole di racconti enfatizzati e vittimistici facevano passare quello sguardo, erroneamente,
in secondo piano.
L'avevo imparato a mie spese io,
ma altri no, non ancora:
Non affidate mai la vostra mano
nella mano di chiunque
soprattutto se sono mani che non lo meritano.
che suggella la parola data
come una volta
gli uomini d'Onore
non fu mai,
non solo con me,
si perdono nell'arco del tempo
i racconti.
Ma già gli occhi la dicevano lunga,
quello sguardo aveva qualcosa che sapeva di viscido,
e anche di più,
ma le parole di racconti enfatizzati e vittimistici facevano passare quello sguardo, erroneamente,
in secondo piano.
L'avevo imparato a mie spese io,
ma altri no, non ancora:
Non affidate mai la vostra mano
nella mano di chiunque
soprattutto se sono mani che non lo meritano.
giovedì 7 luglio 2016
Questo è un post d'Amore e d'Orgoglio...
Di gioia e di una commozione intensa.
Di consapevolezze, svolte, e coraggio.
di un "Divenire" che finalmente è sbocciato e mette ali vigorose e un fiero sguardo proiettato in avanti.
Non il mio, ma di Alex....
Lo avevo già detto, già scritto, quest'anno è il suo anno dal punto di vista dell'affermazione personale.
Stamane Alex ,
dopo aver brillantemente affrontato e superato le tre prove scritte,
ha sostenuto la prova orale per il suo esame al fine del conseguimento del Diploma di stato.
Stefania immancabile al suo fianco.
Il papà che non se la sarebbe persa per nessun motivo al mondo credo che oggi si sia ripreso del tutto dalla cocente delusione dopo l'abbandono degli studi da parte di Alex avvenuto tre anni fa.
Io che sono qua, con i nostri 600 km che ci separano con i quali abbiamo imparato a convivere e a rendere diversamente vicinanza
e lui sa bene quanto il mio animo abbia viaggiato con lui in una giornata come questa e in quelle precedenti.
Un'ora di fronte alla commissione, varie domande, discussione della tesi con la Presidente di commissione.
Alla fine tutti in piedi, strette di mano e complimenti da parte di tutti.
La Presidente di commissione stringe la mano anche al babbo e gli chiede:- Mi scusi ma suo figlio com'è che è finito a fare le serali!?-.
E lui che inizia a circumnavigare in tutta quella serie di parole tipo "glielo avevo detto io che lui poteva farcela, ma non mi voleva ascoltare!!!".
E' certo che lui poteva farcela, ma doveva volerlo...
Credo che suo padre non si sia ancora arreso al fatto che le loro scelte non possono dipendere da quello che gli diciamo noi, con le nostre esperienze,
Alex doveva necessariamente fare il suo percorso e riconoscere la sua strada in mezzo a milioni di strade possibili.
Avere così la possibilità di tornare indietro, fermarsi un attimo per valutare meglio il territorio o continuare, e così è stato.
E' seguito così l'invito da parte della commissione a continuare prendendo in considerazione gli studi Universitari perchè ha tutte le carte in regola per farlo...
Così ora, per la serie le sorprese non finiscono mai, fà capolino anche verso l'Università...
In realtà ci stava già pensando da qualche mese.
Quando poco fa mi ha telefonato per rendermi partecipe della sua soddisfazione quasi non mi uscivano le parole di bocca.
E adesso quasi mi mancano quelle da scrivere, e questo la dice lunga sulla mia emozione.
Credo in tutti questi anni di non aver mai percepito mio figlio così felice e soddisfatto come l'ho sentito oggi.
Ed è vero, oggi più che mai l'ho reimparato per l'ennesima volta,
gli sconforti dei nostri figli è come se fossero i nostri, i loro dispiaceri sono i nostri,
mentre la gioia e la felicità dei nostri figli sono le nostre,
la loro realizzazione è come se fosse la nostra...
Ma il tutto non può e non deve avvenire sotto forzature.
Sei sempre stato come un quadro meraviglioso da osservare e da commentare con tutte le tue sfumature,
schizzi a volte appena abbozzati, poi cancellati, ridisegnati, varie parti lasciate ancora in bianco, mentre altre le avevi già colorate in modo deciso e definitivo,
a volte era come se ti mancasse un piccolo pezzo di cornice che ti aiutasse a completare meglio la visione del tuo tutto.
Tutto accade quando i tempi sono maturi :-) :-) :-)
Adesso hai il tuo bellissimo quadro che anche se lo osservi da vicino difetti o sbavature non ha,
hai la cornice che lo incastona alla perfezione.
Ora sai che puoi solo continuare a dipingere con soddisfazione la meravigliosa tela della tua vita e
la mano dell'artista è solo la tua.
:-)) :-*
Di gioia e di una commozione intensa.
Di consapevolezze, svolte, e coraggio.
di un "Divenire" che finalmente è sbocciato e mette ali vigorose e un fiero sguardo proiettato in avanti.
Non il mio, ma di Alex....
Lo avevo già detto, già scritto, quest'anno è il suo anno dal punto di vista dell'affermazione personale.
Stamane Alex ,
dopo aver brillantemente affrontato e superato le tre prove scritte,
ha sostenuto la prova orale per il suo esame al fine del conseguimento del Diploma di stato.
Stefania immancabile al suo fianco.
Il papà che non se la sarebbe persa per nessun motivo al mondo credo che oggi si sia ripreso del tutto dalla cocente delusione dopo l'abbandono degli studi da parte di Alex avvenuto tre anni fa.
Io che sono qua, con i nostri 600 km che ci separano con i quali abbiamo imparato a convivere e a rendere diversamente vicinanza
e lui sa bene quanto il mio animo abbia viaggiato con lui in una giornata come questa e in quelle precedenti.
Un'ora di fronte alla commissione, varie domande, discussione della tesi con la Presidente di commissione.
Alla fine tutti in piedi, strette di mano e complimenti da parte di tutti.
La Presidente di commissione stringe la mano anche al babbo e gli chiede:- Mi scusi ma suo figlio com'è che è finito a fare le serali!?-.
E lui che inizia a circumnavigare in tutta quella serie di parole tipo "glielo avevo detto io che lui poteva farcela, ma non mi voleva ascoltare!!!".
E' certo che lui poteva farcela, ma doveva volerlo...
Credo che suo padre non si sia ancora arreso al fatto che le loro scelte non possono dipendere da quello che gli diciamo noi, con le nostre esperienze,
Alex doveva necessariamente fare il suo percorso e riconoscere la sua strada in mezzo a milioni di strade possibili.
Avere così la possibilità di tornare indietro, fermarsi un attimo per valutare meglio il territorio o continuare, e così è stato.
E' seguito così l'invito da parte della commissione a continuare prendendo in considerazione gli studi Universitari perchè ha tutte le carte in regola per farlo...
Così ora, per la serie le sorprese non finiscono mai, fà capolino anche verso l'Università...
In realtà ci stava già pensando da qualche mese.
Quando poco fa mi ha telefonato per rendermi partecipe della sua soddisfazione quasi non mi uscivano le parole di bocca.
E adesso quasi mi mancano quelle da scrivere, e questo la dice lunga sulla mia emozione.
Credo in tutti questi anni di non aver mai percepito mio figlio così felice e soddisfatto come l'ho sentito oggi.
Ed è vero, oggi più che mai l'ho reimparato per l'ennesima volta,
gli sconforti dei nostri figli è come se fossero i nostri, i loro dispiaceri sono i nostri,
mentre la gioia e la felicità dei nostri figli sono le nostre,
la loro realizzazione è come se fosse la nostra...
Ma il tutto non può e non deve avvenire sotto forzature.
Sei sempre stato come un quadro meraviglioso da osservare e da commentare con tutte le tue sfumature,
schizzi a volte appena abbozzati, poi cancellati, ridisegnati, varie parti lasciate ancora in bianco, mentre altre le avevi già colorate in modo deciso e definitivo,
a volte era come se ti mancasse un piccolo pezzo di cornice che ti aiutasse a completare meglio la visione del tuo tutto.
Tutto accade quando i tempi sono maturi :-) :-) :-)
Adesso hai il tuo bellissimo quadro che anche se lo osservi da vicino difetti o sbavature non ha,
hai la cornice che lo incastona alla perfezione.
Ora sai che puoi solo continuare a dipingere con soddisfazione la meravigliosa tela della tua vita e
la mano dell'artista è solo la tua.
:-)) :-*
Orgoglio di mamma e non solo credo!!!
martedì 5 luglio 2016
Red Hot Chili Peppers - Dark Necessities [OFFICIAL AUDIO]
Anche il buio a volte è una necessità...
Abbiamo molte lune in posti profondissimi
dentro di noi che
nemmeno conosciamo.
Come possono gli altri dunque
avere la pretesa di
conoscere la nostra mente.
Segui i tuoi scintillanti occhi,
mantieni la direzione della brezza
e vai,
nonostante colpo su colpo,
segui la brezza e vai...
Io ho bisogno del buio
per guarire gli occhi
dallo splendore della luce.
Abbiamo molte lune in posti profondissimi
dentro di noi che
nemmeno conosciamo.
Come possono gli altri dunque
avere la pretesa di
conoscere la nostra mente.
Segui i tuoi scintillanti occhi,
mantieni la direzione della brezza
e vai,
nonostante colpo su colpo,
segui la brezza e vai...
Io ho bisogno del buio
per guarire gli occhi
dallo splendore della luce.
lunedì 4 luglio 2016
I ricordi fanno bene o fanno male?
Dipende credo.
Una fase rincuorante del ricordo e' quando si è in due e ci chiediamo l'un l'altra :
-Ti ricordi quella volta......?-
Li si può ridere, piangere, commuoversi anche a distanza di anni,
tenendosi magari ancora mano nella mano,
con lo stesso vigore nella stretta benché le mani siano diventate vecchie e segnate dal tempo anch'esse.
Conosco persone che per loro gioia e fortuna condividono insieme questo "Ti ricordi...?" da 40 o 50 anni, alcuni anche più.
Lo trovo sensazionale, mi commuove ogni volta questa possibilità che alcune persone si sono concesse costruendo mattoncino dopo mattoncino.
Il casino è quando rimani solo a dirti "mi ricordo di quella volta..."
È un casino ed è pericoloso in quanto si corre il rischio di deformare i ricordi idealizzandoli,
così come probabilmente idealizziamo chi ha dato origine all' indimenticabile esperienza così fissata nella stanza mentale dedita al ricordo.
Di ricordi c'è chi vive,
ma di ricordi c'è anche chi smette di andare avanti e un po è come morire.
Allora adesso comprendo chi mi dice di voler dimenticare,
si perché ci sono ricordi che hanno la capacità di incollarsi su di te in un modo letale come succede quando un cormorano si imbratta le piume col petrolio.
Rimane imprigionato come in una trappola.
Il petrolio attacca ogni poro della pelle sino a non farlo respirare più.
Credo che allo stesso modo funziona con certi ricordi,
corri il rischio che non ti facciano respirare più come petrolio sulle piume.
Allora bisogna imparare anche quest'arte,
non fare a meno dei ricordi,
ma tenerli circoscritti proprio come fanno in mare perché le macchie di petrolio non si espandano sino ad arrivare dove non devono,
intrappolando noi,
la costruzione minuziosa dell'oggi e del domani.
Dipende credo.
Una fase rincuorante del ricordo e' quando si è in due e ci chiediamo l'un l'altra :
-Ti ricordi quella volta......?-
Li si può ridere, piangere, commuoversi anche a distanza di anni,
tenendosi magari ancora mano nella mano,
con lo stesso vigore nella stretta benché le mani siano diventate vecchie e segnate dal tempo anch'esse.
Conosco persone che per loro gioia e fortuna condividono insieme questo "Ti ricordi...?" da 40 o 50 anni, alcuni anche più.
Lo trovo sensazionale, mi commuove ogni volta questa possibilità che alcune persone si sono concesse costruendo mattoncino dopo mattoncino.
Il casino è quando rimani solo a dirti "mi ricordo di quella volta..."
È un casino ed è pericoloso in quanto si corre il rischio di deformare i ricordi idealizzandoli,
così come probabilmente idealizziamo chi ha dato origine all' indimenticabile esperienza così fissata nella stanza mentale dedita al ricordo.
Di ricordi c'è chi vive,
ma di ricordi c'è anche chi smette di andare avanti e un po è come morire.
Allora adesso comprendo chi mi dice di voler dimenticare,
si perché ci sono ricordi che hanno la capacità di incollarsi su di te in un modo letale come succede quando un cormorano si imbratta le piume col petrolio.
Rimane imprigionato come in una trappola.
Il petrolio attacca ogni poro della pelle sino a non farlo respirare più.
Credo che allo stesso modo funziona con certi ricordi,
corri il rischio che non ti facciano respirare più come petrolio sulle piume.
Allora bisogna imparare anche quest'arte,
non fare a meno dei ricordi,
ma tenerli circoscritti proprio come fanno in mare perché le macchie di petrolio non si espandano sino ad arrivare dove non devono,
intrappolando noi,
la costruzione minuziosa dell'oggi e del domani.
sabato 2 luglio 2016
Iscriviti a:
Post (Atom)