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lunedì 4 luglio 2016

I ricordi fanno bene o fanno male?
Dipende credo.
Una fase rincuorante  del ricordo e' quando si è  in due e ci chiediamo l'un l'altra :
-Ti ricordi quella volta......?-
Li si può  ridere, piangere, commuoversi anche a distanza di anni,
 tenendosi magari ancora mano nella mano,
con lo stesso vigore nella stretta benché  le mani siano diventate vecchie e segnate dal tempo anch'esse.
Conosco persone che per loro gioia e fortuna condividono insieme questo "Ti ricordi...?" da 40 o 50 anni, alcuni anche più.
Lo trovo sensazionale, mi commuove ogni volta questa possibilità che alcune persone si sono concesse costruendo mattoncino dopo mattoncino.
Il casino è quando rimani solo a dirti "mi ricordo di quella volta..."
È un casino ed è pericoloso in quanto si corre il rischio di deformare i ricordi idealizzandoli,
così  come probabilmente idealizziamo  chi ha dato origine all' indimenticabile esperienza così fissata nella stanza mentale dedita al ricordo.
Di ricordi c'è chi vive,
 ma di ricordi c'è anche chi smette di andare avanti e un po è come morire.
Allora adesso comprendo chi mi dice di voler dimenticare,
 si perché  ci sono ricordi che hanno la capacità  di incollarsi su di te in un modo letale come succede quando un cormorano si imbratta le piume col petrolio.
Rimane imprigionato come in una trappola.
Il petrolio attacca ogni poro della pelle sino a non farlo respirare più.
Credo che allo stesso modo funziona con certi ricordi,
corri il rischio che non ti facciano respirare più come petrolio sulle piume.
Allora bisogna imparare anche quest'arte,
non fare a meno dei ricordi,
ma tenerli circoscritti proprio come fanno in mare perché le macchie di petrolio non si espandano sino ad arrivare dove non devono,
 intrappolando noi,
la costruzione minuziosa dell'oggi  e del domani.


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