I testi di questo blog sono scritti da me medesima, mentre la dove fossero di Autori diversi la loro firma verrà sempre riportata. Se qualcuno dovesse riconoscere scritti di lavori altrui non adeguatamente segnalati può farlo notare e provvederò alla loro rimozione dopo essermi accertata dell'esatezza della segnalazione. Le immagini presenti sono mie o sono prese dal web, preferibilmente da: Picasa - Flickr - Deviantart, per i video musicali la fonte è You-tube.

lunedì 31 luglio 2017

Pregiudizio...

La rabbia come il vino.
Un detto popolare
Recita così
"In vino veritas"
Quando si ha un goccetto in più
I freni inibitori
Si  mollano
E dalle bocche delle persone
Esce la verità.
Nella rabbia
Funziona allo stesso modo,
Non credete quando vi dicono
"L'ho detto solo per rabbia"
Togli il piede da un freno
Dici finalmente quello che pensi
Chissà da quanto...
Ogni pregiudizio
Viene fuori.
Il pregiudizio...
Il peggiore dei veleni
Per chi lo pratica,
Per chi lo subisce.

domenica 30 luglio 2017

....Senza un uomo...

Forse una donna con un marito,
un compagno o un fidanzato
si sente meno sola,
più coccolata,
più al sicuro nell'affrontare la vita.
Forse ha un abbraccio di conforto...
Più completa...
Chissà....
Però una donna sola
deve essere qualcosa in più,
si deve bastare,
spesso alleva i figli da sola.
Sono stata moglie,
sono stata sola per vari anni,
poi sono stata di nuovo in "compagnia"
e di nuovo sola.
Il segreto per
non andare in cerca di rogne
alla fine è che
per bastarti
devi iniziare a pensare a te,
a volerti bene,
a cosa può farti bene,
devi trovare e
mantenere vivi degli interessi,
coltivare passioni,
ci vuole costanza e impegno
anche per impiegare
il tempo libero
visto che impiegarlo bene è
sicuramente meglio che
subirlo male.
Una donna sola deve anche imparare
a fare meno affidamento sugli altri,
perché alla fine diventi un peso,
forse un fastidio.
Una donna sola
abbraccia il cuscino più grande che ha,
 quando comprende che
dare un abbraccio diventa rischioso,
soprattutto quando non è corrisposto.
Ma alla fine
riesce a farsene una ragione
del fatto che
da sola tutto può fare
anche se
accanto a lei
 un uomo non c'è.

Presuntuosismi arroganti...

Alla fine
Sai cos'è
E' che ti sei rotta i coglioni
di dover dire sempre "si signore"
Di farti dominare
di dover sembrare inferiore per accontentare l' ego narcisistico delle altre persone.

Ti rompi i coglioni di dover strisciare, elemosinare,
Di sentirti rinfacciare le cose.

Mi hanno insegnato che si fa il bene per poi dimenticarlo e lo si riceve per ricordarlo.
Non sono mai stata una che solo prende,
Ho dato tutto ciò che potevo, come sapevo.

Ma non basta mai,
Le persone diventano arroganti, prepotenti, dominanti.

Per rabbia o rabbiosita'
Dicono solo quello che in cuor loro
Già da tempo è l'unica verità.
Sei un peso, sei di troppo,
Beh, bastava dirlo senza urlare troppo.

Il dito puntato, il giudizio infuocato.
Questo è il potere che dai alle persone entrando in intimità con loro,
Una volta che di te sanno troppo,
Sanno come colpire per
Aggredire il tuo fianco
Più scoperto.

sabato 29 luglio 2017

Domini...

Riflettendo sempre sullo stesso argomento da qualche giorno in qua,
non ho capito perché
quando mi dicono le altre persone che io valgo e sono forte gli devo credere
 e ringrazio,
mentre se,
in qualche periodo di particolare fioritura, me lo dico da sola che
 inizio a essere più consapevole
di quello che valgo,
le stesse persone mi dicono che
pecco di presunzione e manco di umiltà.
La verità forse sta nel fatto che
finché stai con la testa sotto la sabbia
dando in qualche modo alle persone
la possibilità di dominanti
tutto va bene, ma,
nel momento in cui la testa la tiri fuori
e dici la tua
diventi scomoda.

Vetrine...

Da parecchi giorni sto riflettendo su un episodio accaduto di recente.
Sono fatta così da una vita, ho bisogno di tempo per elaborare situazioni e fatti che hanno creato in me una sorta di destabilizzazione o quando qualcuno mi addita volendomi far credere che il male è in ciò che faccio quando il male io non lo vedo.
Ho scritto un post su Facebook nel quale parlavo con entusiasmo di una recente esperienza di tirocinio ospedaliero. Non ho fatto nulla di eccezionale,  sono semplicemente stata me stessa e ho trasportato quello che ho imparato a fare nel mio posto di lavoro nella realtà del tirocinio. Non potevo avere nessuna certezza, nel senso che, lavorando da 10 anni nella stessa realtà è non avendo altri termini di paragone potevo pensare il mio operato sufficente e adeguato mentre in una realtà diversa poteva non bastare o non essere gradito.
Invece è andata bene, non sono arrivate le solite bacchettate gratuite che spesso nella vita sono stata abituata a ricevere, o al limite indifferenza nei confronti di cio che cerchi di fare con passione e quella passione viene scavalcata dai soliti "voi dovete", anzi sembra incredibile come una parola giusta al momento è al posto giusto possa essere stimolo e motivazione a fare meglio e di più.
Mi porto a casa una bella esperienza.
Bene. Per quel post sono stata aspramente rederguita da un'amica,  non un'amica tanto per dire ma probabilmente colei che pensavo la mia migliore amica.
Lei sostiene che scriverlo è stato un gesto privo di umiltà,  che mi sono montata la testa e che ho perso di vista ciò che è un operatorio sanitario: l'ultima ruota del carro, nonché semplici lavaculi.
Le sue affermazioni mi hanno lasciato senza parole prima di tutto perché anche lei fa lo stesso lavoro e sa bene che l'oss è molto di più che una lava culi. Senza i nostri occhi attenti ai pazienti e sui loro cambierai anche gli infermieri si perderebbero più cose.
Alla fine Facebook è una spece di vetrina, quella vetrina ogniuno la allestisce come meglio crede, in base ai suoi gusti e alle sue attitudini. Ci sono persone che si fanno selfie 24 ore su 24, chi esibisce ogni fase della crescita dei figli, chi posa nudo, chi uccide animali e ne fa mostra (aberrante), chi suona, chi fa escursioni, chi vola, e si potrebbe andare avanti all'infinito.
Io provo a scrivere, passione e necessità da una vita, parole Stese Senza Pretese,  non ho nulla da insegnare, cerco solo di imparare da ciò che vivo e ho vissuto.
Nel momento in cui ogniuno parla di se e per sé,  senza importunare o creare problemi ad altre persone, la scrittura è e rimane un atto di libertà di pensiero.
Penso oggi più che mai che nessuno possa arrogarsi l'autorità di giudicarmi e decidere cosa di me posso scrivere o non posso scrivere.
Fare una riflessione o un'analisi di qualche cosa è ben diverso dall' additare e giudicare in modo perentorio.
È un po come fare un giro in centro, si guardano le vetrine, se quello che vedi in una vetrina non ti piace come modello, accostamento di colori, è troppo lungo o troppo corto, ti soffermiamo su quella vetrina poco o niente ma sono certa che a nessuno sia mai venuto in mente di entrare nel negozio e dire perentoriamente alla proprietaria o alla commessa cosa deve mettere in vetrina e come lo deve mettere.
Metafore a modo mio?
Può essere si, ma alla fine se ci pensate un attimo è la stessa cosa.

martedì 25 luglio 2017

Respira...

"Do rispetto
Ritorno alle origini
Sono pronto
Eseguo"

Il saluto praticato nel Kali Filippino contiene in se una filosofia che ti permette,  oltre alla gestualità che ne accompagna ogni parola, di portarti a casa riflessioni importanti.

In questi ultimi giorni ho spesso pensato al "ritorno alle origini".
Il nostro limite più pesante è forse quello di dimenticare da dove veniamo, chi siamo, cosa vogliamo per noi, i bisogni da soddisfare fondamentali per il nostro benessere.
Respiriamo e non c'è ne accorgiamo quasi, ma quando il respiro ti manca te ne accorgi eccome se te ne accorgi...

Così mi è venuta alla mente l'inizio di ogni origine, la nascita.
Quel neonato ha intorno tante persone, tutti partecipano all'emissione del suo primo respiro, del primo vagito, ma nonostante tutto solo lui è il primo è vero protagonista di quell'atto, se quello scricciolo è pronto, se è abbastanza forte...

Nella vita di noi adulti non è poi così diverso.
Solo dimentichiamo... Di determinati atti non possiamo avere memoria...
Siamo soli anche quando crediamo di non esserlo.
A noi la responsabilità è l'essere pronti a emettere quel primo respiro, che sarà la partenza di tutto, dopo che abbiamo permesso che qualcosa ci rendesse dispnoici e canotici nei confronti della vita.



Pianto e sentimento...

"Ma tu piangi mai?"
- Certo che piango.
Piango spesso se ci penso bene.
Piango quando mi commuovo,
Piango per un dolore, una perdita,
piango quando resisto ad un cambiamento per paura,
 piango quando le mie resistenze cedono al cambiamento che comprendo essere necessario.
Il pianto non è altro che un sentimento e non ha alcun senso tentare di reprimere,  ingoiarlo per far "finta di essere forte".
Il pianto non è debolezza, la forza si esprime e realizza in altri modi che nulla hanno a che fare col pianto.
Per assurdo dico: piangi ogni volta che ne senti la necessità, esprimi quel sentimento nell'unico modo possibile e cioè attraverso le lacrime.
Il pianto è spesso la reazione ad un problema, prendere coscienza che è necessario trovare la soluzione.
Quando sarai pronta ad asciugarsi il viso e riprendere il cammino sarai ogni volta un pò più forte rispetto alle lacrime versate❤.

domenica 23 luglio 2017

Ritorni alle origini...

Marianna aveva un assoluto bisogno di rimettersi in cammino.
Immobile ormai da troppo tempo, cigolava da far paura...
Bisogno di mettersi in discussione, di mettersi davanti allo specchio e guardarsi ben dritta negli occhi.
Minacciandosi anche un po' 😄
Bisogno di ritrovare il sorriso.
Di mettersi di fronte allo zaino, che ama portare sulle spalle quando va in montagna,
alleggerirlo delle cose superflue, facevano tanto volume, poca sostanza e tanto rumore,
e rimettere insieme quelle essenziali più discrete e silenziose...
In tutto questo ha avuto anche bisogno di un "ritorno alle origini"
(a questo, e non solo a questo, mi ha fatto pensare uno dei 4 passaggi del saluto Kali)
per ricordarsi che:
la disciplina è importante ma che le attività ludiche sono fondamentali anche in età adulta,
per ricordarsi da dove proviene, chi era e chi è,
per ricordarsi dove stava andando,
per chiedersi "se voleva davvero quello che credeva di volere" sino a un po' di tempo fa,
per capire come una brusca frenata aveva interrotto il cammino e che era decisamente ora di riprenderlo per non perdersi più...
 Sono grata e ringrazio chi sa, mi ha teso una mano e
 in qualche modo mi ha dato uno scossone.
Sono grata un pochino anche a me per l'impegno e il coraggio di ripartire e
Grazie Mammola che basta un SOS e ti fai 600 Km come fosse niente 😉

venerdì 21 luglio 2017

Il buio, tu e la luce...

La solitudine
Ora fa paura,
Ora ti consola.
Nessuno che
Dentro al buio
Ti possa riportare.
Da li partendo
Solo tu
Verso la luce che filtra
Potrai lasciarti illuminare.
Così piano piano
Ti rimpari
Ad amare.
Era ora che
Tu trovassi il coraggio
Di incominciare.
Intanto provare...

giovedì 20 luglio 2017

La fame e la sete...

Sono affamata e assetata.
Affamata e assetata
D'amore di tenerezza
di comprensione di dialogo
Di equilibrio di serenità e
Chissà di quant'altro che
Mi manca.
Ma non disposta
A fare "qualunque cosa" pur di
Riempire questi vuoti.
Affamata e assetata ma
non una morta di fame o di sete.
Ho visto per una vita
Il bicchiere mezzo vuoto,
È arrivato il momento di
Capire che è mezzo pieno
Quel bicchiere
E che ciò che verso dentro
Per riempirlo a metà
È mia.

domenica 16 luglio 2017

Maturano pensieri...liberi nel tempo

15/07/2017

 Pensavo negli ultimi anni, piu di due ormai, che fosse praticamente impossibile riuscire a ripercorrere sui miei piedi, in solitaria, strade già percorse con "qualcuno".

Un credere assolutamente limitante, deficitario,
 costruirsi degli alibi e deficitarsi da soli comprendo ora
 quanto sia la cosa più imperdonabile che
 possiamo commettere verso noi stessi.
...
Amo la Montagna, ma, ho fatto l'errore imperdonabile di credere che "qualcuno"
 fosse la mia montagna e senza la sua presenza non potessi più far niente.

"Le salite senza te non hanno più un perchè"....!?
L'ho pensato, si, anzi l'ho provato, è una sensazione brutale, all'interno.
No, non più, le salite senza te hanno un senso per me adesso,
 buttando via l'immobilità schiava di un pensiero deviante e umiliante che mi disse "Tu non esisti".

Siamo sempre li, ci vuole tempo, tempo e un lavoro che spesso non è mai piacevole e privo di fatiche.
Ci vuole tempo per far maturare e trasformare un pensiero
 anzichè lasciarlo li a marcire per poi buttare tutto via,
 compresi noi stessi.

Ho staccato i moschettoni che tenevo appesi alla zaino,
alla fine era sempre un po' come dare un'occhiata al passato,
 i moschettoni sono pesanti, quasi una piccola zavorra,
 desideravo andare su leggera, senza pesi superflui,
solo con l'essenziale.











martedì 11 luglio 2017

E la pioggia, e il lampo e il tuono...

E viene sera.
Piove a dirotto,
Tuoni e lampi il cielo han rotto,
Sull'uscio mi piacerebbe stare
Con "Qualcuno" col quale
 tutto questo rimirare.
Non chiunque,
Chiunque accanto non mi potrebbe stare,
E quel "Qualcuno"
Forse Dio si è dimenticato
Per me
Di creare.
Bella però la pioggia e il tuono e il lampo,
Che sono qui con me,
Ora. ❤