I testi di questo blog sono scritti da me medesima, mentre la dove fossero di Autori diversi la loro firma verrà sempre riportata. Se qualcuno dovesse riconoscere scritti di lavori altrui non adeguatamente segnalati può farlo notare e provvederò alla loro rimozione dopo essermi accertata dell'esatezza della segnalazione. Le immagini presenti sono mie o sono prese dal web, preferibilmente da: Picasa - Flickr - Deviantart, per i video musicali la fonte è You-tube.

lunedì 29 dicembre 2014

Lassù...

Che poi, gira e gira, la mia vita alla fine è stata questo:
uno zaino carico di qualche pesante fardello,
ripide salite che con l'aiuto delle racchette ho potuto portare a termine,
scarponi, spesso nemmeno di grande qualità, per i percorsi più difficili,
ramponi su terreni ghiacciati troppo, troppo scivolosi,
alla fine di ognuna di quelle esperienze il dolore fisico, la stanchezza delle fatiche impiegate e....
La serenità provata e ritrovata poi,
se qualche volta ce l'hai fatta...
Sarà per questo che, gira e gira, mi vedo così e ritrovo sempre serenità Lassù, ovunque sia Lassù.
Tante belle sfide ancora aperte!

venerdì 26 dicembre 2014

I sentieri delle stagioni e del cuore.

Che anno ragazzi ...Un anno di duro lavoro, un anno tutto in salita, e...quanto è duro l'incedere in salita, il desiderio di mollare?...Sempre lì dietro l'angolo, ma se poi arriva anche qualche piccolo risultato, beh, ne sarà sempre valsa la pena e il sacrificio!
Mai potrò dimenticare tutti gli avvenimenti che mi legano al 2013 dal periodo da giugno sino a dicembre e tanto meno tutto ciò che mi lega al 2014...Non posso e soprattutto non voglio...
Il 2013 rappresentò l'inizio della malattia, il 2014 con Aprile determinò la fine delle terapie più invasive, una forma fisica e mentale, sotto tanti aspetti, assolutamente devastate, la voglia forte di riprendere il lavoro, di rimettermi in gioco, di .....farcela!...
Farcela insieme, ma tu Mi. Erby già sai tutto quello che c'è da sapere perché hai camminato con me tutto il tempo, impossibile ringraziarti abbastanza per questo ed è stato bello e coinvolgente tanto quanto duro e faticoso.
Braies ha segnato in qualche modo il desiderio definitivo di tornare a Vivere, poi i primi giri in bicicletta, la ciclabile Alpe Adria, quella di San Candido sino a Lienz, e poi quella sino a Kromberg, la prima escursione sulla cima del Monte Golaki, Il Monte Lussari sino alla Cima del Cacciatore, che così duramente mi provò sino a farmi perdere d'animo, per un attimo avevo pensato che non sarei più tornata a fare quello che amavo così tanto: camminare in montagna, salire, scalare, provando sì la fatica ma anche quella soddisfazione arrivando in cima che ogni volta ancora oggi mi commuove; e poi ancora il Monte Nevoso, il Nanos, per tornare a Dicembre 2014 nuovamente in Val Pusteria che un anno e mezzo fa segnò l'inizio di un incubo, mentre ora segna l'inizio di un nuovo inizio!
Ricordatevi, mi raccomando, di sorridere sempre, anche nei momenti più difficili e bui, si può godere di tante piccole cose, dell'amore di chi ci sta vicino e ci sostiene, e del bene che vogliamo a noi stessi che ci può e ci deve rendere persone migliori. In primis do questo consiglio a me da seguire come compitino per l'anno venturo ormai alle porte.
Guardare avanti sempre, non perdere mai di vista l'obiettivo, sino alla fine.
Tutto ciò che ci circonda è in continua evoluzione, noi compresi!
Io in qualche modo ho dovuto avvicinarmi alla morte per comprendere quanto sia bella la Vita.
Grazie Vita per questa grande occasione che mi hai concesso!
Ecco perché dico sempre che sono una donna Felice e Fortunata!!!

sabato 6 dicembre 2014

Legami tra Luoghi e persone...

Non esistono i confini, un luogo diventa tale quando le persone gli danno un senso.
La persona si mette al centro e interpreta il significato che da a vari territori ai quali si è legata o si legherà.
Luoghi che esistono, che si fanno riconoscere.... Solo così il confine che ci separa dal tutto si fa più sottile!...
Eccomi oggi in viaggio per andare nella terra mia natale, è commovente rivederla ogni volta, e altrettanta è la gioia del rientro nella terra che oggi ugualmente sento mia anche se ne sono solo una figlia adottiva.... Tutto esprime il senso di una necessità, bisogni vitali: quelli del viaggio per andare e quelli del tornare.... Da me, da te, dal tutto, nel centro del nostro mondo!

giovedì 6 novembre 2014

Le due facce

Onesto è colui che
Cambia il proprio pensiero
Per accostarlo
Alla verità.

Disonesto è colui che
Cambia la verità
Per accostarla al proprio pensiero.

L'onestà prevede spesso di ritrovarsi a transitare su terreni difficili nei quali, la sterilità di alcune persone, vorrebbe nulla veder più crescere se non per loro stessi.
Preferisco le strade impervie dell'onestà.

martedì 14 ottobre 2014

Il momento...

Alcune popolazioni indigene
Sostengono che
Ogni persona nasce
2 volte,
la seconda è quando
ti guadagni il tuo posto
tra il resto della gente

Per sempre.

Finalmente sento di occupare il mio posto!

lunedì 6 ottobre 2014

Qui e ora...

Oggi é stata una giornata, per me, strepitosa,
vissuta, a distanza di tre anni,
nel meraviglioso posto
che fù, per noi,
quello del "qui e ora" iniziale...
Così é stato vissuto ogni momento,
con l'intento di rispettare ogni
qui e ora che la vita ci avrebbe offerto...Compresi quelli più prepotenti.

Finora così é stato,
anche se di tanto in tanto
ho messo alla prova la tua pazienza
che rimetteva in riga
una certa mia tendenza alla premura...

Dopo più di un anno e mezzo dalla malattia,
ho potuto rimettere le scarpette da arrampicata, indossare nuovamente l'imbrago e...
e ho rigoduto del tepore della roccia, del senso di aderenza cercato in un appoggio, mano nella mano con la roccia nel trovare l'appiglio sicuro.
La prima volta da prima, certo su una roccia a cascata, semplice, non severa, ma accogliente, amica, ma...

Equilibrio che torna, il baricentro che,
pian,piano, ritrova la sintonia
con tutto ció che lo circonda.

E poi, il coraggio per quel primo incontro, con quell'altra parte della tua vita più intima,
che da tempo mi stava a cuore,
già una volta mi mancó il coraggio,
questa volta, peró,
nessun timore di un giudizio, o di un verdetto,
solo il piacere e la gioia di dirle:
sono solo Anna, sono qua se puó servire,
una stretta di mano forte, uno scambio di sguardi che ha provato a essere esplicito più di troppe parole...
Grazie Roberto, grazie Cora.

martedì 30 settembre 2014

venerdì 26 settembre 2014

Commiato...24 Settembre 2014

"La morte non é niente.
Sono solo passato dall'altra parte.
É come se mi fossi spostato nell'altra stanza.
Come se fossi nascosto dietro l'angolo.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Tutto quello che siamo stati l'uno per l'altro lo saremo ancora".
(Sant' Agostino)

É impossibile in questi giorni non averti qui con noi.
Tutto ció che ha significato la tua presenza e, tutto ció che rappresenta la tua assenza aleggia e aleggerà a lungo,
forse per sempre.
Avrei voluto incontrarti in altre circostanze ma, non ho mai pensato fosse giusto insidiare i pochi momenti di incontro che tu e Roberto avete potuto condividere in questi ultimi anni.
E chissà quante cose avete dovuto lasciare in sospeso e quante sono rimaste inespresse.
La sensazione che più mi ha smarrito é quella che non mi sono sentita io estranea per te,
bensì,
ho sentito estranea a te quella coroncina di persone che parevano essere li più a rappresentare loro stesse,
ogniuna con le sue ragioni, verità e volontà, ma,
nessuno a rappresentarti veramente.

Spero che tu abbia potuto sentire l'abbraccio ultimo di persone che si sono tenute un passo indietro rispetto a tutta quella mancanza di coesione,
te lo hanno portato in silenzio e con la riservatezza che li caratterizza da sempre.
Troppe parole, comportamenti e gesti, a tratti quasi inopportuni
e anche nel tentativo del raccoglimento tutto pareva così irreale, artefatto.
Forse tutto questo,
ha fatto solo parte della manifestazione della follia alla quale puó portare un grande dolore.
Rattrista pensare che,
probabilmente,
anche nel momento del commiato,
gli eventi non si sono svolti come avresti desiderato tu.

mercoledì 17 settembre 2014

Una mamma non dovrebbe essere "madre contro", mai,
una figura verso la quale tendiamo pensieri e azioni,
tutto ciò che per noi era un'impresa importante,
 che forse non ha mai avuto un plauso, un riconoscimento benché minimo,
un sorriso.
La sensazione?
Non essere mai riusciti a far breccia nel suo cuore,
eppure di madri contro ne è pieno il mondo.
Un Papà non dovrebbe essere una figura verso la quale tendiamo pensieri e azioni,
avendo la sensazione di non riuscire mai a raggiungerlo in quanto a perfezione e bravura.
Eppure di padri contro ne è pieno il mondo.
Siamo in grado di fare danni irreparabili nei confronti dei nostri figli
 nel tentativo di portare a compimento
una delle "missioni" più antiche e più difficili del mondo: l'essere genitore.
Dovremmo tutti solo essere capaci di vedere l'essenza della magnificenza dei nostri figli,
anche quando questa ci sembra imperfetta nel soddisfare le nostre aspettative.
I figli non devono e non possono essere ciò che noi vorremmo.
Loro sono da piccoli semi a pianta in crescita, sino a fiore sbocciato, miracolosamente,
ognuno con la sua splendida forma, meravigliosi colori e profumi che inebriano la casa,
tanto da poter riconoscere il tuo in mezzo a una moltitudine.
Quando si percepisce più la pretesa di perfezione che non L'Amore si verifica ciò che  non lascia più spazio a nessuna correzione,
nessun chiarimento, il punto maledetto del non ritorno,
nell' impossibilità di svincolarsi da quel sentirsi figlio o figlia
incompresi, che diventa un peso insostenibile che condiziona ogni aspetto della vita.
Una punizione autoinflitta o un modo estremo di punire chi resta, che probabilmente continuerà a non comprendere?!.
Scrivo per te oggi, amico mai incontrato.
Ti scrivo perché ho conosciuto e ancora conosco un dolore come il tuo.
So bene quanto può far male e quanto faccia ancora più male
non riuscire a svincolarsi da un bisogno di dimostrare senza mai fine,
che non sarà mai abbastanza, può servire solo a divorarci  l'anima, i pensieri,
allontanandoci dai desideri, dagli obbiettivi e da tutto ciò che
poteva e doveva essere veramente importante per noi stessi.
Mancherà soprattutto a due piccole piantine in crescita
tutta quella splendida essenza di emozioni e di visioni, di sentire, potenzialità
che avevi da donare là dove avessero gradito raccoglierle,
ma che ad un certo punto non hai più visto.
Però sono certa che ora puoi vedere tutto con la chiarezza e finalmente la serenità che qua non ti è stata concessa.
Per cui ti chiedo una cortesia:
corri, corri in mezzo alle tue montagne;
corri libero per il vero piacere di farlo e finalmente senza dover dimostrare nulla a nessuno,
arrampica, come mi hanno raccontato che sai, su appoggi e appigli anche minimi,
raggiungi la Vetta, questa sai che è la più alta e maestosa che tu abbia mai raggiunto.
Sarai già li da un po' adesso,
finalmente al sicuro dagli spigoli troppo taglienti della vita, assai peggio di quelli che hai conosciuto in montagna,
 allarga le tue braccia, respira, sorridi e
gioisci per tutto ciò che sei stato e che per sempre resterai.






mercoledì 18 giugno 2014

Domani...

Non so cosa sia peggio.
Se vivere avendo paura di come sarà domani o vivere solo oggi con quello che porta, buono o cattivo che sia, già, il famoso alla giornata.
Oggi è stata una giornata durissima.
Non ho neanche potuto recarmi al lavoro, la sensazione più brutta è quella di essere arrivata a sera senza trarre nessun beneficio da questa giornata astenica che in qualche modo doveva essere dedicata al recupero.
Nemmeno la mente e la volontà che tanto decanto, (o forse solo imploro di restarmi vicine), hanno potuto far niente per spogliarmi  dall'inerzia prodotta in conseguenza al dolore fisico.
E' come un nocciolo duro che è impossibile da staccare dal frutto.
Ho girato un po' per i forum nei quali confrontano le loro esperienze colleghe cancerogene come me.
Sono alla ricerca di... confronto, speranza, possibilità, alternative?

Alla fine può esserci solo accettazione di un mal comune mezzo gaudio, le terapie quelle sono, i loro effetti chi più, chi meno quelli sono, rimedi da attuare quasi nulli date le varie interazioni tra le terapie anticancro e altri farmaci, gli anni che devono passare ancora...troppi.
La maggior parte di noi diventano guerriere allo stato puro, dure come muri. Qualche altra cede allo sconforto, proprio poco fa ho letto la testimonianza di una "sopravvissuta" ( perché per chi non lo sapesse, in gergo, i pazienti oncologici in fase di follow-up vengono così identificati SURVIVOR), lei a provato inizialmente a stare in prima linea nella lotta, dopo un po' ha disertato. Ha giustificato il suo gesto spiegando che dopo lunga riflessione ha deciso di scegliere la qualità della vita alla quantità.
Discorsi questi che più di qualche volta abbiamo affrontato con Mr. Erby e un po' mi fanno venire il pel d'oca lungo la schiena.
Nella vita, a tratti un po' informe che ho avuto, mi sono sempre ritenuta una combattente.
In questo momento stò combattendo, credo, sia per acquistare in qualità ma anche in quantità. 
Ma per ora quel "nocciolo duro" non conosce il termine -stare meglio-.
Intanto domani è già alle porte...e...
After all, tomorrow is another day!
(dopotutto, domani è un altro giorno) giusto per dirla alla Rhett Butler. 

martedì 17 giugno 2014

Incompiuta...

Uno strano senso di incompiuto ancora mi insegue.
Vi sono giornate in cui mi sento a 360°, a tutto tondo, oserei dire.
Ve ne sono altre in cui avverto tutti gli angoli appuntiti della vita dal grado più piccolo sino a quello più spigoloso e pungente.
La volontà mi spinge a dire che tornerò a vivere con pienezza, i miei problemi sono da sempre stati una certa severità con me stessa, e la fretta.
La mia pienezza per essere compiuta ha ancora bisogno di tempo unito ad una buona dose di convinzione.
Come mi dice Mr. Erby "se lo posso pensare, immaginare, bene, allora lo posso fare".
Non posso non pensare allora a tutti i passi in avanti che ho compiuto da Marzo, quando ho ripreso il lavoro dopo la lunga marcia longa contro il cancro.
Questo mi fa pensare positivo, vuol dire che ci sono... La strada è quella giusta, anche se lunga e tortuosa.
Ma il cancro è ancora lì, in un cassettino, nella mia testa, (purtroppo non ancora della memoria) che ancora non riesco a chiudere.
E' come se non ci fosse "chiave".
Non lo posso chiudere perché ci sono ancora 5 anni da attraversare prima che la prognosi venga sciolta, spesso in compagnia di camici bianchi, tutti i controlli scanditi con regolarità, le quotidiane terapie per bocca che continuano a mettere alla prova le energie e la vitalità di un corpo cambiato, che oltretutto, diciamolo chiaro, non sta certo ringiovanendo.
Che alla fine poi non comprendo perché una terapia che dovrebbe aiutarti a sconfiggere un male, mentre agisce dentro di te, debba farti star male per gli "effetti secondari" che produce.
Ma alla fine questo è, da lì non si scappa.
O meglio, si può decidere di scappare, di buttare tutto via, rinunciare alla vita?...
No grazie, finché avrò l'ultimo barlume di lucidità e ci sarà qualcosa che posso fare per essa.
Ho ancora troppe cose da fare, da vedere, da vivere...Non so nemmeno se riuscirò a farle tutte, ma la mia strada è questa, lo è come nessuna lo è mai stata prima d'ora.
Non è tempo ancora di sentirsi sconfitti e arrendevoli o di fermarsi a guardare la vita da dietro una finestra.
I titoli delle esperienze che desideriamo realizzare Mr. Erby ed io sono pronti.
Man mano che saremo pronti noi per cogliere l'attimo giusto, in cui il corpo ci seguirà fiducioso, così come la mente è pronta e prolifica, diventeranno narrazione di nuove storie...
Storie da raccontarsi, da raccontare...


"Dove c'è volontà c'è movimento"
(Cit.)


 Così 10 mesi fa...
 Così oggi...
"Che meraviglia essere in vita,
ci si può persino lamentare."
(Patrizia Cavalli)
 
 
 
 
 

venerdì 13 giugno 2014

Quel che resta del giorno.

Giovedì 12 Giugno...

Dopo i 5 giorni a Marzo che ci eravamo concessi Mr Erby ed io, per riprenderci dallo stress sostenuto dopo aver affrontato le terapie post intervento, e speriamo, sconfiggi cancro, finalmente questa settimana prima vera gita fuori porta dedicata a rigenerare mente e corpo.
Innanzi tutto ho deciso che, se ho potuto sostenere circa un anno di terapie, piuttosto invasive, contro il cancro, restando anche più o meno lucida di testa, posso anche imparare a 46 anni ad andare in bicicletta.
Quindi dal momento che stò imparando ad andare in bicicletta, dopo un po' di tirocinio tra le pianure della Bassa Friulana, la scelta programmata per ieri è stata a favore della ciclabile della Drava.
O meglio per una parte di essa.
Siamo partiti mercoledì pomeriggio per Ferrara (vicino Braies) avendo deciso di dormire fuori una notte per essere già sul posto la mattina seguente.
Giovedì mattina abbiamo lasciato l'Hotel Huber, presso il quale ci siamo trovati molto bene, per recarci a San Candido, lasciare la macchina in parcheggio, scaricare le bici e recarci all'imbocco della ciclabile della Drava.
La Drava è un affluente del Danubio che si estende per ben 720 Km.
Non sapevo che la Drava nascesse proprio in Val Pusteria, tra Dobbiaco e San Candido.
Volendola percorrere tutta i Km totali sono circa 366, questo arrivando sino a Maribor.
Altra tappa possibile è quella sino a Villach, il che comporta da Dobbiaco una distanza percorribile di quasi 160 Km.

Io per il momento mi sono accontentata di attraversarla da San Candido sino a Lienz, per un totale di circa 45 Km.
Non male per una apprendista appena assunta come me.
La pista si percorre senza incontrare grandi difficoltà, qualche piccola salita, e vari tratti di dolce discesa o falso piano come si dice in gergo, direi ben asfaltata e segnalata in ogni suo snodo in modo più che appropriato e chiaro ( non certo come diversamente avviene qua in Friuli per la "Alpe Adria").
Oserei dire adatta a esperti, inesperti, bambini, giovani e non più giovani.
Il primo paesino che si incontra in territorio Austriaco è quello di Sillian.
Su una collina, in bella vista, si erge il castello di Heinfels che la leggenda vuole costruito dagli Unni.
E' una delle piste ciclabili più frequentate in Europa, nei fine settimana frequentatissima.
Durante il tragitto, immerso nel verde, si incontrano vari punti di ristoro, panchine, e non mancano nemmeno un paio di parchi giochi.
Una volta arrivati a Lienz il rientro può essere fatto in treno sino a Sillian e da Sillian a San Candido in pullman, il tutto con relativo trasporto delle bici.
I prezzi forse non proprio ridotti, due adulti e due bici 30 Euro, ma ne valeva la spesa.

Quindi, quel che resta del giorno di ieri è una giornata piena, all'insegna della vita sana, all'aria aperta, del contatto con la natura, la vista delle Dolomiti.
Indimenticabile per me che ad oggi ho ancora una condizione fisica non recuperata del tutto, ma di sicuro tanta buona volontà.
Nel cassetto dei desideri vi ho messo la voglia di arrivare, la prossima volta, almeno sino a Villach...
La storia.... continua!






 

venerdì 6 giugno 2014

A..... Volte...

Pensiero per chi non c'è più e per chi resta attonito. 
A volte le persone vanno... Via.
 Vanno via evanescenti, silenziose.
 È così che si parte per l'ultimo viaggio.
Niente fiori per alcune di loro, non c'è posto per leggerezze simili.
La morte è distacco, è dolore, incolmabile baratro.
Una domanda senza risposta alcuna.
Unico testimone e portatore di verità il tempo che li si è fermato
con l'ultimo respiro esalato.
 E se ci fossimo persi quell'ultima voglia insieme, perché pensavamo di avere tempo, tempo per tutto, rimarranno a noi, che muti restiamo, almeno i ricordi,
per quanto a volte struggenti.

sabato 26 aprile 2014

Desiderio di......Vita.....

Da poco più di un mese ho ripreso il lavoro dopo una lunga pausa.
Pausa di certo non voluta.
Un lungo periodo di malattia, la scoperta di avere il cancro l'anno scorso a Giugno, l'intervento ad agosto, e il tempo che è sembrato un tormento interminabile, quello delle terapie, la chemio, la radioterapia.
Spesso mi sono chiesta come è possibile che si debba stare tanto male nel tentativo di....combattere un male peggiore.
La parola d'ordine è stata per tutto quel tempo:- riprendere per mano la mia vita appena possibile-
Me lo dovevo e, lo dovevo alla persona che, passo dopo passo, ha vissuto insieme a me, nella più completa totalità, la malattia Mr. Erby.

Eppure ho l'impressione di essere in tilt più di prima.

A volte mi domando "quale vita riprendo per mano?", un segno profondo è rimasto, ed è ancora così fresco, è ancora un dolore così talmente fisico.
Sta di fatto che, sia l'operazione che le terapie, i farmaci che ancora sto prendendo, mi hanno cambiata fisicamente, ma non solo.
E' cambiato il mio modo di pensare. E anche se so bene che non serve a nulla, è cambiato il mio modo di pensare a ciò che sarà da ora in avanti.
Alla fine mi immagino davanti allo specchio, vedo la fragile e forte Anna che ha semplicemente una gran paura.
Credevo che tornare alla Vita sarebbe stato molto più semplice, quasi simultaneo, peccando, forse, di un eccessivo ottimismo e una certa petulanza che di tanto in tanto mi contraddistingue, ma si vede che ancora non ho perso il vizio.
Tutto questo mi fa capire che, probabilmente, mi manca ancora qualche passaggio al fine del completamento dell'elaborazione di tutto ciò che mi è successo.
Quindi cercherò di non fare progetti a lungo termine, mettendomi bene in testa che non c'è nulla di male in questo, anzi dovrebbe essere prassi comune ad ognuno di noi, consente di vivere meglio, senza ingorgare la mente e la volontà in progetti troppo spesso irraggiungibili.

Niente passi troppo lunghi, solo brevi ma consistenti.

Magari tornare a piacermi di nuovo, non per narcisismo, ma per ritrovare un rapporto più sereno con quello specchio che coprirei con un lenzuolo bianco come si fa nelle vecchie grandi case disabitate.
Sgonfiarmi, riprendere sembianze nelle quali riconoscermi nuovamente.
Tornare a muovermi, se non con l'agilità di prima, almeno più agevolmente con l'attenuarsi di tutti quei dolori che le terapie anti ormonali producono a livello muscolare.
Mi rendo conto che dopo un'esperienza del genere è impossibile che tutto torni come prima, che io torni come prima, probabilmente è anche giusto così.
Ci saranno sicuramente aspetti nuovi, forse anche pesanti e ingombranti, non li potrò ignorare, anzi a passi brevi e consistenti dovrò imparare a conviverci.
Però è fondamentale che, quelli appena passati, non siano stati dieci mesi trascorsi in una forma di anonimato da parte della vita, senza essere serviti a nulla.
Ecco, scoperto or ora un altro buon proposito, ossia quello di trarre da questo tratto di strada, che non ho potuto esimermi dal percorrere, tutta l'energia vitale possibile.
Un bell'impegno,
 una grande responsabilità,
 da prendere con forza e
 senza restare lì a guardare in faccia la paura.

 

lunedì 7 aprile 2014

Qualche giorno fa ho letto un pensiero che suonava più o meno così:
i bambini piangono lacrime grandi come goccioloni di rugiada, a causa di un mondo troppo grande, che ancora non comprendono,
i giovani piangono lacrime di dolore per l'amore che ora va e ora viene e ogni volta sembra manchi l'aria da respirare,
i grandi piangono lacrime di rabbia per le troppe cadute e le faticose risalite,
i vecchi.....
i vecchi non piangono più, ma sorridono al ricordo del bello che hanno avuto e sono riusciti a conservare.

Sarebbe un bel percorso, una forma di saggezza finale verso la quale tutti dovremmo protendere.

venerdì 21 marzo 2014

Chiedo alla vita che mi tenga stretta a se.
Non lasciarmi più,
almeno per ora,
andiamo avanti
a piccoli passi,
ancora più "amiche" di prima,
e nell'essenza di ogni piccolo passo
nasca la motivazione e l'essenza
di quello successivo,
così come il piccolo passo
che ho compiuto in avanti ieri
mi dia nuova fiducia
per quello che compirò oggi.
Ho provato la paura,
ma senza paura
non può nascere il coraggio,
solo venendo a diretto contatto
con la precarietà e
la provvisorietà della vita
si può comprendere che
dobbiamo restarle fedeli
per tutto il tempo che
ci è concesso.

lunedì 3 febbraio 2014

Qualcuno ti urla a gran voce ciò che ritiene
l'elenco dei fallimenti della tua vita,
per distrazione o per ignoranza
ci mette dentro anche la colpa di
esserti ammalata di cancro.
Alcuni rapporti sono fatti solo di questo:
infinite discussioni,
 nemmeno troppo approssimative,
impossibile dire ciò che vogliamo dire,
impossibile, per l'altra parte,
capire ciò che sarebbe così semplice da capire.
E' come naufragare in un
nubifragio di emissioni di fiato
assolutamente inutili.
Per me?
Nessun fallimento,
solo un percorso,
il mio percorso di vita,
rovinose cadute e coraggiose risalite
delle quali sono assolutamente
Fiera!.