I testi di questo blog sono scritti da me medesima, mentre la dove fossero di Autori diversi la loro firma verrà sempre riportata. Se qualcuno dovesse riconoscere scritti di lavori altrui non adeguatamente segnalati può farlo notare e provvederò alla loro rimozione dopo essermi accertata dell'esatezza della segnalazione. Le immagini presenti sono mie o sono prese dal web, preferibilmente da: Picasa - Flickr - Deviantart, per i video musicali la fonte è You-tube.

lunedì 29 febbraio 2016

...Manca magari la velocità,
L'intuito non è proprio quello dei
Vent'anni,
La teoria suona più complicata
Che non la pratica in se,
Ma è bello cimentarsi
Cercando di imparare
Qualcosa di nuovo
Sempre
Anche alla mia età...
Non servirà forse a nulla
Di certo servirà
A me stessa...

venerdì 26 febbraio 2016

Penso che, se e' vero che attraverso le linee del palmo di una mano si puo' leggere la vita di una persona,
 a maggior ragione il volto di una persona ci permette di...leggere,
 leggervi attraverso
ogni linea,
ogni piccolo accavallamento, infossamento, ruga o linea d' espressione.
Alcuni direbbero "beati i serpenti" che cambiano pelle ad ogni stagione, liberandosi della vecchia che diviene secca e screpolata,
 rinnovandosi con una nuova,
ben idratata, luminosa e fresca...
Ma non funziona così per noi,
e trovo giusto che sia così...
Ogni volto parla,
Ci racconta una storia,
La sua storia,
se impari a leggere attraverso i volti delle persone puoi sentirti avvolto,
Coinvolto, a volte commosso.
I volti raccontano il temperamento,
La quiete o l'agitazione,
riconosci i buoni o i cattivi,
i tormenti passati e anche quelli presenti.
Raccontano di parole non dette che avremmo dovuto o voluto dire.
Raccontano di parole dette nell'enfasi di un momento non ragionato
 che ci sono ripiombate  addosso e
 hanno pesato per il resto della vita.
In un volto c'è la fatica,
ogni rinuncia, i sacrifici,
una malattia che non ti ha più concesso di tornare come prima,
il furto di un tempo che credevi assolutamente tuo e duraturo,
 cosi',
quel velo che tristezza pare,
ma ad un certo punto della vita diviene paca rassegnazione verso ciò che è stato ma ancora speranza per ciò che ancora ci attenderà...
Si, perché ci sono volti,
ci sono occhi che,
 nonostante tutto ciò che li ha vistosamente segnati,
raccontano ancora di sprazzi di gioia,
ancora luccicano per le piccole sorprese della vita,
e non hanno paura di continuare a lasciarsi scrivere dal tempo che passa e li segna,
volti che...
Avranno sempre una piccola storia da raccontare...
In favole da trasformare per chi le vorrà ascoltare....


mercoledì 17 febbraio 2016

Sarò mai vecchia e saggia?...

Sono cosi strane le canzoni, a volte cucite addosso come la tua seconda pelle...

Titolo Canzone Tradotto: Vecchio E Saggio

Fino a dove i miei occhi possono vedere
Ci sono delle ombre che mi si avvicinano
E per quelle che mi sono lasciato alle spalle
Vorrei farti sapere
Che hai sempre condiviso i miei piu’ profondi pensieri
Mi segui dove vado

E quando saro’ vecchio e saggio
Le parole amare significheranno poco per me
I venti d’autunno mi passerranno attraverso
E qualche giorno nella nebbia del tempo
Quando mi chiederanno se ti conoscevo
Sorridero’ e diro’ che eri un mio amico
E la tristezza sparira’ dai miei occhi
Oh, quando saro’ vecchio e saggio

Fino a dove i miei occhi possono vedere
Ci sono ombre che mi circondano
E per quelle che mi lascio alle spalle
Voglio che tutti sappiano
Che tu hai sempre condiviso con me i momenti piu’ bui
Mi mancherai quando me ne andro’

E quando saro’ vecchio e saggio
Parole pesanti che mi hanno scosso e spinto
Come i venti d’autunno mi passeranno attraverso
E qualche giorno nella nebbia del tempo
Quando ti chiederanno se mi conoscevi
Ricordati che tu eri mio amico
Fino a quando l’ultimo velo calera’ sui miei occhi
Oh, quando saro’ vecchio e saggio

Fino a dove i miei occhi possono vedere

Poeti diversi...

Il poeta delle Giulie.
Val Saisera.
"Cercate l'anima della montagna, non altro"
Della montagna,
dell'amore,
della poesia.

martedì 16 febbraio 2016



Semplicemente,


senza che un solo
angolo del suo volto
si muovesse

e assolutamente in silenzio,
 iniziò a piangere,
in quel modo che è un modo bellissimo
un segreto di pochi,
piangono solo con gli occhi,
come bicchieri pieni fino all’orlo di tristezza,

e impassibili mentre quella goccia di troppo alla fine
li vince
e scivola giù dai bordi,

 seguita poi da mille altre,
e immobili se ne stanno lì

mentre gli cola addosso
la loro minuta disfatta.

(A.Baricco, Castelli di rabbia).

domenica 14 febbraio 2016



È passato il tempo, ci ha scavato dentro
La vita che ci ha trasformato
Il mondo è cambiato da allora
Ma ricordo ancora tutti i giorni persi
Adesso che siamo diversi
E niente sappiamo di noi io non dimentico
Non ti dimentico
Il primo amore non si scorda mai
Non è stato spento quel profumo intenso
Parole, vestiti, canzoni
E certe emozioni rapite

Lungo le salite dentro a questo viaggio
E ancora mi fanno coraggio
Parole lasciate da te che non dimentico
Non ti dimentico
Il primo amore non si scorda mai
Siamo il prodotto di gioia e dolore
Di segni che lascia la vita
Figli di sogni segreti perduti nel vento
Innamorati di giorni d’amore
Magari nemmeno vissuti
Nella memoria trasfigurati al sole
Come noi

Corre forte il tempo e ogni sentimento
È nato da quello che è stato
È già diventato una spina
Tutto come prima ma su nuove sponde
Si nuota passando le onde
E niente sappiamo di noi ma non dimentico
Non ti dimentico
Il primo amore non si scorda mai

Siamo il prodotto di antiche passioni
Che ci hanno svelato la vita
Figli di spine segrete perdute nel vento
Innamorati di certi sapori
Magari nemmeno vissuti
Nella memoria trasfigurati al sole
Come noi

Siamo il prodotto di gioia e dolore
Di segni che lascia la vita
Figli di sogni segreti perduti nel vento
Innamorati di giorni d’amore
Magari nemmeno vissuti
Nella memoria trasfigurati al sole
Come noi
Ma il primo amore non si scorda mai

sabato 13 febbraio 2016

Cosa fai......?

Ma basta, vi prego...
"Cosa fai per San Valentino?"
"Cosa fai per San Valentino?"
"Cosa fai per San Valentino?"
"Cosa fai per San Valentino?"
"Cosa ti regala?"
"Dove ti porta stasera?"

Questi alcuni degli spot più in voga, scontati e noiosi del giorno sul posto di lavoro.
Tutta invidia dirà qualcuno, ma no, vi sbagliate di grosso.
Per forza che poi mi incazzo e
 mi si corruccia la fronte e
 mi trasformo in una maschera di marmo.
Sarò sicuramente anti-sociale, irriverente,
forse non capisco niente dell'Amore e delle sue giornate  santificate di festa.
Ma a tutte le teste di rapa che si sentono profondamente amate il 14 di Febbraio dico che.....
Ci sono donne che subiscono soprusi inauditi, violate nella mente e nel corpo, so bene di cosa sto parlando, non perché lo letto solo sui giornali, ma perché ne porto ancora i ricordi originali.
Ci sono uomini che, non di meno, han sofferto il sopruso del ladrocinio di un Amore avuto e mai più niente nello stesso modo hanno vissuto,
 perché siamo onesti, della sofferenza degli uomini non si parla mai...
L'amore è sempre,
forse quando le cose vanno bene, ma soprattutto quando c'è qualche problema da superare,
perché è troppo facile stare insieme e volersi bene quando tutto è tenue come tiepide sere nelle primavere.
L'amore è tra innamorati,
e non per uomini che si aggirano come disperati ,tra le vetrine abbellite, con la speranza di tornare a casa col regalo giusto affinché lei non scleri o metta il muso.
L'Amore è tra chi si sopporta riuscendo a trovare poi sempre il calore della prima volta impresso nei luoghi sicuri della memoria.
L'Amore è nell'accettazione, nella rabbia, nella comprensione,
l'Amore è in chi ti supporta oltre la trasformazione che una brutta malattia ti impone.
L'Amore è chimica e sinergia, solo uno sguardo per capirsi e via...
 L'Amore è quello di una madre per un figlio/a,
quello di un padre e di tutti quei padri che dalla loro condizione di padri sono stati spodestati e mai si sono arresi...
L'Amore è in quel sorriso che ogni mattino condivido con gli anziani dei quali mi prendo cura,
è uno sguardo buono,
 leggero e lieve che ti sostiene anche quando non lo puoi aver vicino,
non lo vedi ma sai che c'è,
 che qualcuno lo ha per te.
 L' Amore è la famiglia anche quando c'è qualche quisquiglia.
 L'amore è l'amicizia di un amico lontano, ma sai che sempre ti tenderà la mano,
e per lui tu da meno non sarai .
 L'amore è per gli animali.
L'Amore è nella natura,
nella montagna,
per ogni nuovo respiro che ci permette di scendere dal letto ogni mattino.
 L'amore è per se stessi
anche quando ci riconosciamo
 così fragili e imperfetti.
 Dovremmo amarci di più,
dovremmo Amare di più,
più Amore nelle parole, in un gesto, uno sguardo.
 L'amore è in noi,
in ogni cosa che ci circonda,
è nel caffè che mi preparo al mattino
o nel rito del mio te del pomeriggio,
disseta, sazia,
L'Amore è vita e speranza.....
L'Amore è un mondo.
L' Amore e' L'Amore,
Amore lo riponete in tutto ciò che credete
ma di certo
non qualcosa che tragga in inganno
una volta l'anno.

Stendi le aspre pieghe che oggi ho sulla fronte....

Accarezza e
Stendi con le tue dita
 le aspre pieghe
sulla mia fronte corrucciata,
oggi è una di quelle giornate,
"stendi la fronte, rilassa, rilassa",
proprio non riesco a tenerla a posto,
così la lascio solo bassa.
Mi capita, senza che io me ne accorga, nelle giornate storte,
 che forse il motivo non lo sai o
 forse fai solo finta di non saperlo,
ma me ne sto accorgendo,
il viso intenso e teso,
anche i muscoli facciali compresi i temporali....
Così sul lavoro mi chiedono se sto male,
se ho dimenticato gli occhiali e sono infastidita perché non vedo bene,
 se mi fa mal la testa
 o se sono nervosetta.

Non voglio e non devo piangere,
eppure ne avrei...voglia,
a stento mi concentro,
ma sai la scala...
Pensa alla scala,
la scala come metafora della vita,
 hai ad poco ripreso a salire,
sai bene cosa vuol dire,
la lunga fila di scalini
è ancora lunga e impervia.

Accarezza e
Stendi con le tue dita
 le aspre pieghe
sulla mia fronte corrucciata.

Son solo sul binario dei miei pensieri
(Binario - In giro tra me e me -11/02/2016)
quelli più amorevoli e bisognosi,
schietti
e veri, e poi,

poi c'è tutto un vuoto intorno...

Oggi...

venerdì 12 febbraio 2016

C'è chi si fa il nodo al fazzoletto,

c'è chi gli viene il nodo in gola,

ci sono i nodi di cordata,

quelli  delle barche all'attracco

che con una mano sola si sfilano

perché riprendano il largo,

ci sono i nodi che viaggiano su corde sottili dell'anima
(Nodi-11/02/2016, Collio)

sono quelli dei pensieri spezzati,

quelli che ci portiamo dentro

di tanto in tanto

creano sgomento.

Piccoli nodi restano

mai uno uguale all'altro

unici e irripetibili,

 per tenerci uniti al tutto,

 altri si sciolgono

 per lasciar andare...

 ciò che deve....

L'ultimo approdo nei ricordi e nella memoria mia....

Sono fatta male, ma, vivo tutto in modo emozionale,
non riesco, a mantenere il giusto distacco, freddezza o distanza di sicurezza.
Poi ci sono cose che non so più dire, tanto più se si tratta di sentimento o di un certo sentire.
Se scrivo riesco ad andare oltre il pudore e quello che rimane imbrigliato nella voce mi scorre dalla mente al cuore, dal cuore alle dita come ruscello che va verso il fiume.
Penso ora ai ricordi,
mi rendo conto che  ho tutto un mondo dentro di ricordi che proteggo, custodisco,
difficilmente ne parlo o li condivido,
sono tutto ciò che più ha saputo di buono e genuino...
Il primo bacio dato a mio figlio, l'ultima carezza di mio padre, un amore speciale...
Certi ricordi vanno conservati proprio perché custodiscono tutto quello che non ci sarà possibile rivivere una seconda volta.
"Quando è stata l'ultima thule che hai...?"
Così Guccini racconta in musica la memoria e il ricordo...ipotizzando nella potenza del ricordo un ultimo approdo....che ognuno può interpretare a suo modo.
Ogni volta che la memoria torna è come far visita ad una delle persone alle quali vuoi più bene,
 che magari non incontri spesso,
ma ogni volta che capita senti che nulla è cambiato, è rimasto tutto ciò che ancora merita di essere accarezzato, lì nei ricordi...
Sei l' unica persona che
ha visto in me quello che
io da sempre mi sono rifiutata di vedere,
che mi rifiutavo di credere ci potesse essere.
Ho imparato a credere in me,
a lasciarmi andare alle emozioni,
sopportando il momento in cui ti travolgono senza chiederti il permesso,
anche le peggiori,
io sono un miscuglio di gioie e dolori,
conquiste e sconfitte,
 perché alla fine con tutto si cresce e si apprende.
Possiamo essere qui,
ma non possiamo cambiare o decidere
che forma devono avere le cose,
la direzione che devono prendere,
possiamo partecipare agli eventi
ma non spostarli da dove sono.
Con tutta la sofferenza che è costata questa lezione,
di tutto quello che sto facendo oggi per me
sono profondamente grata anche a te.

E' come imparare a respirare per la prima volta.
Imparare che la vita è bella in quanto vita
e non và mai tradita, così come le possibilità che ci dà,

alcune persone contribuiscono a metterci in contatto con noi stessi e la vita più di altre,
in modo così forte che mai più niente sarà lo stesso.

Tu sei una di queste.
Grazie.

mercoledì 10 febbraio 2016

Wild things...

Quando la disperazione per le cose del mondo mi cresce dentro
E mi sveglio nella notte al più piccolo suono
Con la paura di ciò che potrà essere della mia vita e
 di quella dei miei figli,
Mi vado a sdraiare dove l'anatra
Si posa sull'acqua in tutta la sua bellezza,
 e lo splendido airone si nutre....
E lì trovo la pace delle cose selvatiche
Che non tormentano le loro esistenze pensando al dolore che verrà.
Mi fermo davanti alle acque tranquille
e sento sopra di me le stelle che attendono l'oscurità
per poter risplendere.
E in quei momenti io
 riposo nella pace
amo il mondo e
sono libero.

Wendell Berry, La pace delle cose selvatiche.
********
Parole che sono come aria fresca...

Ami, acquari e fantasia....

(Foto, Prato Carnico, 23/01/2016)
"Fai una chiave doppia della stessa porta
per qualunque cosa storta si presenterà
Dopo aver comprato dei lucchetti nuovi
per la tua finestra puoi partire io sto qua

A giocare tra le sponde
con le pozzanghere profonde
buttando l'amo nell'acquario
della mia fantasia

Finisco sul pulmino dei miei vecchi ricordi
ma il campo sportivo l'ha inghiottito l'edera
Seguendo ancora il fiume attracco sul cartone
e piove e mi riparo dietro ad un'edicola…

Ho della sabbia nelle tasche
Ho delle spighe sulle calze
E uno straniero che si fida della mia compagnia

È stato un temporale pigro e passeggero
il sole è su che brucia in cielo sulle tegole
Ma non avevo visto mai un arcobaleno
essere centrato in pieno da una rondine…

come un lampione che si accende
in pieno giorno inutilmente
aspetto il sasso e chi così mi spegnerà

Con il sorriso sulla fronte
tra le pozzanghere profonde
rimango al largo dell'acquario
della mia fantasia."

martedì 9 febbraio 2016

Osservando una foto che Amo....

Una foto che da sempre amo,
un foglio di carta e una penna biro,
anche così nasce una piccola poesia?
 
C'è quel silenzio che non posso dimenticare,
è quello dei momenti più belli negli incontri con me stessa,
raccolta in quel sentire e in quel vedere che
mi può far andare oltre,
oltre i pensieri, la preoccupazione,
la paura della malattia,
la pura che forse nei confronti della vita ho sempre avuto,
ogni volta che mi trovo
in uno di quei "Lassù" mi passa davanti tutta la vita
non rinnego ne butto via niente.
Quel silenzio è il mio silenzio,
la montagna è respiro,
quel respiro è il mio respiro,
quello più sano e chiaro.
Quei respiri mi donano giornate lunghe una vita,
respiro la montagna e
respiro me attraverso lei.

Sento il cuore lassù,
il suo battito più vero,
lo scorrere del sangue nelle vene.
In silenzio ho sempre ascoltato quel silenzio
che l'anima mi ha sempre riempito di
nuova energia,
Lei ha un'energia misteriosa e se la sai riconoscere e ascoltare
non è avara e te la sa donare.
Lassù è così tutto distante dal mondo degli uomini
è tutto così giusto e fiero...
Sono felice di aver conosciuto quel silenzio
che non da sempre ho saputo cosa fosse.

Ho assoluto bisogno di Montagna,
della sua maestosa severità,
di lei che a volte può essere inospitale e glaciale,
ma che sa farti sentire vicino tutto il "Lontano"
compresa me stessa e
i miei battiti
i miei respiri.

lunedì 8 febbraio 2016

Lei sa cos'è....

Lei conosce il sacrificio, è stato parte predominante della sua vita.
Il sacrificio, la rinuncia,
ma conosce anche la serenità e l'amore, di tanto in tanto la vita glieli ha fatti incontrare,
 appena accarezzare,
sarà che al troppo bene non ci si deve mai troppo a lungo abituare...
Ti rammollisci se le cose ti vanno sempre troppo bene.
Non dico che lo sa da quando è nata,
 ma solo dopo pochi anni questa realtà davanti agli occhi le si è presentata.
L'ha dovuta accettare muta,
 così come in silenzio e muta ha percorso gran parte del cammino che ha fatto parte del suo destino,
le è capitato, suo malgrado, di dover anche gridare nell'effimero tentativo di volersi far ascoltare,
lei odia gridare e ha odiato ogni momento in cui contro di lei hanno gridato...
Sarà per questo che lei scrive,
credo oggi che, il rifugiarsi nella scrittura è stata la sua salvezza nei momenti più bui,
 in quella strana creatività o altro che sia,
attraverso la quale la sua espressione, i suoi pensieri,
respirano e vivono liberi da costrizioni e catene,
a volte diventa introspezione, altre di solleva dalle pene,
scrive da quando era piccola,
di nascosto nella sua piccola stanzetta,
 di nascosto perché lei non ha mai avuto quel diario segreto, sigillato da un lucchetto, lei aveva un semplice quadernetto.
In famiglia,
una di quelle famiglie di vecchio stampo,
 non le era concesso di esprimersi mai appieno e tanto.
Qualcuno la voleva sempre zittire, anche dopo, da adulta, una volta abbandonata la casa d'origine,
capisco ora che probabilmente è stata la conseguenza dell'educazione ricevuta,
 quasi rassegnata e remissiva,
non le sono mai state offerte troppe occasioni per parlare,
eppure nella sua semplicità porta con se un piccolo bagaglio di sapere,
ed è così importante incontrare qualcuno con l'anima affine alla tua,
dalla personalità sensibile e creativa come la tua,
che comprende di cosa gli stai parlando e
non ti farà mai sentire una allo sbando,
il tuo sentire e quel poco sapere accanto al suo sentire e sapere
possono far da alito di vento che rigonfia le vele...
Poi ha imparato a fotografare, e con lo sguardo in quel foro la mente sa far viaggiare e ciò che vede trasformare...

Ama la montagna e camminare, altra passione che la pone in un altra dimensione,
il diventare un tutt'uno col mondo circostante,
difficilmente in altri modi può avvenire,
la scrittura, la natura, la fotografia,
una vera e propria alchimia...



Lei non è una di quelle donne artefatte,
 jeans e scarpe da ginnastica e da trekking sono perfette.
Ama il profumo, sapere di buono.
E' una di quelle che ama ancora annusare quel tipico aroma di bucato appena steso,
e i tipici odori che la riportano a quando era bambina,
si incanta ancora a osservare le ombre e le pieghe che disegnano le lenzuola stese nelle giornate più ventilate e serene.
Si trucca un po', forse perché, attraverso parlanti occhi color nocciola,
 il suo riflesso nello specchio da sempre lei deforma un po'.
C'è chi le dice che è bella, anche se lei non lo ha mai creduto, e forse mai lo crederà.
Credo che abbia buon gusto, un buon gusto semplice e leggero,
non gradisce troppi fronzoli, cerca di essere pratica.
Tutto sommato una donna ligia, educata ad un profondo senso del dovere che spesso le ha fatto mettere i suoi bisogni da parte.
Non perde tutta via il sorriso.
Lei però spesso "rasserena" e "rassicura",
 ma non perché lei non ne abbia bisogno a sua volta,
 ma quel aver qualche cosa da donare le permette di trarre nuova forza per incedere avanti ancora e ancora,
 senza cedere mai se non per brevi tratti che ne avevano provato il fisico e il cuore.
Alla fine non si è mai tirata indietro dal portare in salvo stessa,
 mantenendo sempre uno sguardo amorevole
 che non perde d'occhio chi lei ama
anche quando c'è la distanza...
Sapere che, anche se tra uno sbaglio e l'altro, ho donato e ancora dono tanto...

Alla fine credo,
una donna,
una donna vera e fiera.

Lei, io,
tu, noi...

Si, se mi accadesse qualcosa mi piacerebbe essere ricordata così.




Nell'altrove mi vado a coccolare...

Giornate lente di pioggia, a tratti intensa,
come intensi e condensati di sensazioni si dimostrano i miei pensieri per questo nuovo  e inaspettato momento di attesa.
Avevo da non molto rialzato la testa, per lo meno così mi sembra, rispetto alla malattia che per ovvi motivi non è possibile dimenticare o accantonare,
poi le ultime visite e nuove avvisaglie di qualcosa che non va mi han tolto per un attimo il respiro,
 la solita botta al cuore,
 ti sembra che caschi in fondo ai piedi e con un rimbalzo repentino torna su,
 sembra uscirti dalla gola...
In qualche modo poi riesci a rimetterlo al suo posto...
Mi rendo conto che è anche inutile starsi a preoccupare,
l'iter lo conosco già,
abbiamo iniziato con i controlli standard di clinica diagnostica,
a marzo si passerà a quelli di tipo invasivo,
poi sarà il momento dell'attesa di quei risultati che non saranno pronti prima di 18/20 giorni.
Poi so già che quando avrò il referto tra le mani esse  mi tremeranno,
e gli occhi indugeranno prima di leggere con attenzione quelli che per me sono come dei verdetti,
ogni volta in apnea, non so mai cosa posso trovare,
così mi capita ogni volta che è periodo di controlli e di ritiro referti,
li leggo sempre sentendo il respiro che mi manca...
Due anni fa credo di essere stata più coraggiosa, il desiderio di sapere, di informarmi, volevo capire  bene cosa mi portavo e cresceva dentro di me.
Non nego che un certo coraggio e forse l'incoscienza dovuta all'ignoranza sull'argomento mi fece avvicinare anche alla chemioterapia con un certo ottimismo e curiosità.
Ero convinta che le avrei tenuto testa, ma lei mi stese senza pietà, nonostante ogni mio buon proposito.
Tutto sommato credo che peccai un po' di presunzione, ma è assolutamente necessario credere alla chimera che tu puoi essere più forte di lei...
La cosa che mi terrorizza di più oggi?
Tutto quello che ho dovuto imparare e sapere poco più di due anni fa e che oggi mi piacerebbe non sapere.
Ma se fosse come io penso, non avrò la possibilità di rivivere oggi quel percorso con la stessa forse leggerezza, forse incoscienza, forse solo forza e coraggio.
Oggi so già, ecco tutta la mia paura più grande dove sta....
Ho tanti motivi per tenere la testa alta e lo sguardo proiettato in avanti,
spero che questa volta la buona sorte sia più clemente,
che mi sia dato ancora tempo,
 e che non ne vada mai più sprecato un attimo...
Perché il tempo scorre lieve ma.....
senza pietà....
"...chiudo gli occhi un attimo.
Mi sposto di un passo.
Sono altro.
Mi trovo altrove."
(A. Merini)

Quando mi reco altrove sto meglio...ma ad un certo punto devo pur tornare ;-)
Stitch e me.
Affettuosità mattutine.
Sei unica
Vecchietta mia
:-)

domenica 7 febbraio 2016

Immersioni tra me e.....

07/02/2015
Ci sono parti del mio tempo,
 ormai andato,
 sorpassato,
sui quali ho posto un telo,
un telo spesso e buio
oltre il quale non può più vedere nessuno.
In altre parti
ho posto veli delicati,
oltre i quali i miei sguardi
di tanto in tanto
vengono ancora adagiati.
Vivo di tempo,
a volte veloce,
ha fatto crescere in fretta,
da un momento all'altro
ho dovuto abbandonare
la bimbetta
che qualche bambola a se ancora teneva stretta.
Quella bimbetta mai del tutto ho abbandonata,
a lei sempre son rimasta un po' ancorata,
di certo varie volte mi ha soccorsa e
porgendomi la sua piccola manina
mi ha salvata con nuova risorsa ritrovata.
Altre volte tempo lento e agonizzante
nel tentativo di reprimere
 violenze
che son state così tante.
Vive con me e il mio tempo
la sensazione procurata da ogni emozione,
non capace di vivere altra vita
diversamente sentita.
Osservo tutto intorno
ciò che fa parte di me e del mio piccolo mondo,
non tralascio niente, tutto potrebbe essere di conforto e avvolgente,
vedo,
vedo e sento,
scrivo e sento,
esplode la commozione
per ogni mia visione,
l'anima si scioglie ora in gioia
ora in un piccolo lamento.
Il velo del tempo,
 mi sfiora lo sento,
 come mano delicata e leggera,  ti dico allora:-di me prenditi sempre cura-.
La dove mi sento sfiorita
come foglia fragile e raggrinzita
vedo oltre quel velo
che può essere ancora Primavera
la stagione più vera
quella che tutto dopo l'inverno gelido scalda
e nuovi frutti porta a galla,
non vorrei mai sentire di questo Velo il suo peso più severo e potente.
Invecchiare delicatamente,
 ricordando non quello che non è servito a niente,
ma solo quello che di nuovi respiri  sorprende.
Il velo del tempo passato mi ha così tanto raccontato,
custodirò come tesoro prezioso
quello che ho imparato,
che nel bene o nel male un insegnamento
mi ha donato.
Alleggerisco il mio respiro affannato
 dai segni di un non delicato passato
e degli errori che irrimediabilmente
lo hanno segnato.
Oltre il velo del tempo
con un alito di vento
la polvere che lo ricopre allontano,
 il presente è già ieri
e domani già ci sta apettando
non correndo
con un passo anche lento
leggero
come un Velo del Tempo
mai stanco....

sabato 6 febbraio 2016

Tra la morte e la vita....



Ampi spazi,
inanimati profili,
ispirano benefici respiri,
...
i miei pensieri criptici e mai stanchi,
incomprensibili a tanti
ma per me chiari e lampanti,
tra la morte e la vita
la natura mi ha rapita,
braccia aperte e tese
tra il distante e l'accanto,
evocazioni,
implorazioni,
memorie a breve e a lungo termine
di ciò che è stato,
ciò che sarà,
e più non sarà,
continuità di
un' inaspettato presente
che ancora conoscere
non si potrà
finchè domani
arriverà...

venerdì 5 febbraio 2016

Buchi da non riempire....

I miei pensieri qua possono viaggiare in libertà, a volte si è proprio un viaggio all'interno della me più varia e assortita.
Ci sono le speranze, le paure, gli errori, tutti i propositi migliori, come quando mi vedo riflessa nella specchio a volte mi piaccio, altre mi detesto, qualche volta teneramente mi abbraccio, mi prendo per mano e mi....sprono.
Ho capito, almeno credo, che nella vita tutto ciò che ti accade di brutto lascia buchi, tipo le ampie depressioni che si creano sulla terra, li non è facile vivere...
Questi buchi non li riempi con niente, non è possibile, non devi mai correre il rischio di calarti dentro uno di quei buchi, la risalita potrebbe essere compromessa in men che non si dica,
  ma non sono la fine, non sono voragini che ti inghiottono se ti tieni alla giusta distanza.
Stai li a guardarli smarrita per un po', non c'è un tempo, una scadenza, poi sono come lampi che d'improvviso ti si accendono nella mente e vedi...vedi oltre ciò che ti ha bloccato sul perimetro di quegli immensi buchi, vedi oltre quel baratro profondo.
Comprendi che se non li puoi riempire, per non ricaderci dentro puoi laboriosamente lavorarci intorno.
Se ci lavori intorno potrai mettere terra nuova, curi le radici, dalle radici nasceranno germogli, dai germogli nuovi frutti...
La morte di mio padre ha creato uno di questi buchi, il cancro ha creato uno di questi buchi, ogni mio fallimento che non mi sono mai perdonata, il necessario distacco da mio figlio affinché seguisse la sua strada e i suoi passi che non potevano seguire i miei.
E poi, poi potrei andare avanti...
Di certo tra qualche indugio e un po' di coraggio ho dovuto affrontare più di qualche salto selvaggio per oltrepassare vari di questi buchi.
Il limite forse quello, averli saltati senza osservare meglio cosa vi lasciavo dentro insieme a piccole parti di me che ho corso il rischio di far diventare vere e proprie amputazioni che avrebbero potuto invalidarmi seriamente per il resto della vita.

Troppe volte ho perso di vista, sottovalutandomi, la mia forza, la tenacia, il coraggio, un cuore che sa anche essere un po' saggio.
Ho bisogno di tutta la migliore Me che conservo dentro di me...
Ho preso la decisione di tutelare, questa volta, la serenità di mia madre, non più giovanissima e così fragile, e di mio figlio in primis che stà portando a termine con impegno e ottimi risultati i suoi studi.
Questa volta loro non ne sapranno niente...

Nonostante tutte le varie consapevolezze sul caso mi sembra di essere tornata indietro di due anni, Giugno 2013 l'inizio di un viaggio venne bloccato sul nascere dalla scoperta dell'inizio della malattia, in Agosto l'intervento e tutto quello che so seguì dopo che non stò qua a rammentare...
Fu come l'inferno, una donna che tentava di restare donna con le unghie e con i denti nonostante alcuni tenui lamenti.

Ecco ora la necessità di eseguire piuttosto velocemente nuove indagini diagnostiche a causa di nuove formazioni ancora non meglio identificate, mi blocca e mi ripone in un tempo non tempo, in cui l'agire velocemente e lucidamente è necessario, in cui ti rimetti nelle mani di altre persone, in cui non potrai sottovalutare ogni scelta o decisione.
Tempo fa avevo detto che se mi fossi ammalata di nuovo non avrei voluto ripercorrere un'altra volta quei lenti fotogrammi che mi costarono un anno di dolore, fatica e sacrifici durante le terapie e un anno di lavoro impegnativo e costante e determinato ( determinato si, perché ero decisa a non perdermi) dopo per tornare a essere me stessa recuperando le forze, recuperando testa, cuore e corpo...
Alla fine mi dico oggi che
farò tutto quello che potrò fare, perché....
perché ho tanti buoni motivi per fermarmi qua e continuare il mio viaggio in questa meravigliosa e sacra storia che è la vita con tutto ciò che continua a donarmi con fiducia e che io oggi osservo con tutto il mio più grande stupore.

Incrociate le dita con me, il primo marzo dai Hospital per tutti gli accertamenti pre-ricovero e visita con anestesista, il 15 nuovo intervento.
Ce la metterò tutta, andrà tutto bene, non può essere diversamente,

devo crederci, devo esserne certa,
 per me, per coloro che mi vogliono bene e si fidano di me, per tutti coloro ai quali voglio bene....
Grazie a ogni persona che c'è accanto a me solo per l'affetto e il desiderio di esserci.

Ora più che mai ho bisogno di quei giardini fioriti e frutteti colorati cresciuti intorno ai miei Buchi della mia vita.
:-)

martedì 2 febbraio 2016

L'importanza di ciò che non ha forma e non puoi toccare....

La sofferenza di chi si sente creativo e non sa omologarsi al “normale”
Di dr.ssa  – 







Come psicoterapeuta, incontro spesso persone dotate di un'ottima salute mentale ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui vivono immerse.

Nel corso degli anni ho individuato, dietro a tante richieste di aiuto, una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato: Personalità Creativa.

In questi casi non si può parlare di cura (anche se, chi chiede una terapia, si sente patologico e domanda di essere curato) perché: essere emotivamente sani in un mondo malato genera, inevitabilmente, un grande dolore e porta a sentirsi diversi ed emarginati.

Le persone che possiedono una Personalità Creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi.

Sono uomini e donne emotivamente sani, inscindibilmente connessi alla propria anima e in contatto con la sua verità.
Queste persone coltivano la certezza che la vita abbia un significato diverso per ciascuno e rispettano ogni essere vivente, sperimentando così una grande ricchezza di possibilità.

É gente che non ama la competizione, la sopraffazione e lo sfruttamento, perché scorge un pezzetto di sé in ogni cosa che esiste.

Gente che non riesce a sentirsi bene in mezzo alla sofferenza e incapace di costruire la propria fortuna sulla disgrazia di altri.

Gente che nella nostra società non va di moda, disposta a rinunciare per condividere.

Gente impopolare. Derisa dalla legge del più forte. Beffata dalla competizione.

Portatori di un sapere che non piace,

non perdono di vista l'importanza di ciò che non ha forma e non si può toccare.
Sono queste le persone che possiedono una Personalità Creativa.

Persone ingiustamente ridicolizzate e incomprese in un mondo malato di arroganza, e che, spesso, si rivolgono agli psicologi chiedendo aiuto.

Ognuno di loro è orientato verso scelte diverse da quelle di sempre.
E in genere hanno valori e priorità incomprensibili per la maggioranza.

Non seguono una religione, ma ascoltano con religiosa attenzione i dettami del proprio mondo interiore.
Sanno scherzare, senza prendere in giro.

Pagano di persona il prezzo delle proprie scelte e preferiscono perdere, pur di non barattare la dignità.

Sono fatti così.

Poco ipnotizzabili. Poco omologabili. Poco assoggettabili.

Persone che non fanno tendenza.

Forse.

Gente poco normale, di questi tempi.
 
Gente con l'anima.

Di dr.ssa Carla Sale Musio -

lunedì 1 febbraio 2016

Odio quando qualcuno dice《Capisco》.
 Non significa nulla 
ed è vagamente aggressivo.
 Ogni volta che lo sento in realtà
 mi suona come un
《Vaffanculo》.
- Peter Cameron [Un giorno questo dolore ti sarà utile]

Già, capisco!