passa anche attraverso la possibilità di avere, finalmente,
un mezzo di trasporto che mi permette di spostarmi senza correre il rischio di rimanere per strada,
potendomi allontanare dai soliti dintorni che conosco ormai a memoria.
Riprendere in mano le guide sul Friuli comprate in questi due anni, non solo per leggerle ma per poter "andare" non ha prezzo, si, è il momento di andare:
oggi arrivata a Sgonico in direzione Monte Lanaro, sentiero CAI numero 5.
Riconosco arrivata in cima il Monte Nanos di fronte a me. Imboccato il sentiero, incontrando le segnalazioni dei vari sentieri vedo anche quello per Repen (Monrupino) e ovviamente non posso fare a meno di pensare a Mr ErBy, eravamo passato di la Induno dei nostri giri in moto, caratteristico Borgo che conserva un non so ché di medioevale...
Il Lanaro (Volnik in sloveno), è uno delle più conosciute e frequentate elevazioni del Carso alle spalle di Trieste.
La zona attorno è riserva naturale. La copertura forestale è particolarmente significativa, alternando alle estese superfici occupate a boscaglia carsica, belli esempi di boschi a rovere e cerro, mentre nella parte meridionale sono presenti aree a ceduo sotto fustaia di pino nero. Le doline profonde ospitano alcune specie di flora rara che nel sito hanno una delle poche segnalazioni regionali. Nell'area sono rilevate discrete popolazioni di riccio europeo e gatto silvestre, mentre invece sono episodiche le presenze dell'orso bruno e dello sciacallo. |