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mercoledì 21 dicembre 2016

Dopo il bombardamento mediatico di questi giorni, più volto, secondo me ad alimentare paura e terrore e immobilità, piuttosto che essere volto alla ricerca impegnata di soluzioni possibili.
Vogliamo parlare del senso?.....Magari anche del senso del Natale, del senso di tutti coloro che quel che conta è riempire la pancia, svuotare i portafogli e sfasciare scatole piene di vizi e capricci.....
Quindi Signori:
Buon Natale un cazzo!!!
E quando le sonde spaziali per Marte saranno pronte per partire e il biglietto costerà un botto, spero che tutti quelli che se lo potranno permettere "se ne vadano".
Il mondo non è stato rovinato dalla gente semplice ma dall'uomo del potere e dal denaro.
Pagatevi pure il vostro biglietto, sperando che sia di sola andata.


Può esistere una risposta a tutte le paure?


 Può esistere una risposta all'attitudine bestiale alla guerra.
Le guerre impazzano, ma tutti coloro che si credono vincitori.......
veramente lo sono?
O semplicemente si sono persi tra le loro vincite!
Alla fine la sensazione è solo quella di poter piangere
come se non ci fosse altro da fare.
Bambini e figli, alzate la vostra voce.


 Ridate la vista ai ciechi facendogli capire che ci sarà sempre un posto per tutti,
anche per loro, sul treno della felicità delle piccole cose, della libertà e della Vittoria che non è quella delle bombe e delle armi.
Quel treno non ha ancora abbandonato la stazione,
ma il tempo rimasto non è molto prima del non ritorno.
È così un tale sforzo di immaginazione fermarsi e smetterla
con questa follia,
una guerra invisibile, sotterranea,
processo di lenta eliminazione di tutto ciò che di buono e di bello poteva rappresentare il Mondo?
In nome di cosa?.....
Nel nome del mio Dio,
del tuo Dio,
nel nome del Dio che ognuno, con nomi e colori diversi,
porta nel Cuore?
Ma lo sapete bene ......
Nessun Dio potrebbe essere il mandante,


 nessun Dio potrebbe giustificare,
nessun Dio vi potrà salvare e
cancellare le macchie di sangue sui volti innocenti dei bambini,
le impronte di sangue sulla terra anch'essa esanime.
La serenità soddisfa oltre le aspettative più selvagge.
C'è un Treno,
non ha ancora abbandonato la stazione.
Ma non abbiamo ancora molto Tempo.

Per tutto il resto vi indirizziamo verso Marte.
Marianna.
(Traduzione liberamente ispirata e tratta dal testo)

Musica Maestro...

Chissà quante storie in un Tango.

  Lui racconta, parla,
di una storia narra.

  Lui è rapimento, eleganza, sensualità,
delicatezza e forza che non ha pietà,...
certo questo di primo acchito si sà.


  Eppur io vedo in quella soave danza,
l'abbraccio dell'unione e
lo scaccio di un brusco distacco,
un'amore enfio di passione, e
anche il vuoto,
dopo,
quando si trasforma in
un grido di dolore.


  Ardori e dolori di mai raccontati Amori.


 Questo io vedo nell'incanto del rapimento
di un inspiegabile Tango.
(Marianna)

sabato 17 dicembre 2016

Lietitudine

Oggi ho ricevuto una mail.
Una donna, una ragazza,
 girovagando in auto,
forse senza una meta precisa,
 (a volte a me capita, a piedi o in auto, solo per la necessita' di andare, un andare puro e semplice, la viandanza la chiamo),
 lei da Montenars a Tarcento, passa per Stella, arriva a Malamaseria.
Cerca notizie sul toponimo, per caso si imbatte nel mio blog.
Mi ha contattato via mail scrivendomi che ne e' rimasta entusiasta. 
"Ho trovato risposte....conferme" cosi lei mi scrive.
Sono commossa e allo stesso tempo incredula.
Io che da tutta la vita in vari modi sono in viaggio,
sono sulla strada, sono alla ricerca.
io che le strade le sbaglio, che mi perdo, che in alcuni momenti l'orientamento proprio non era il mio forte...
Io che scrivo per necessità introspettiva, quasi autocritica, 
io che grido con la mia scrittura cercando di trasformare il mio grido in un sussurro,
 io quasi afona ormai quando le parole si tratta di tirarle fuori dalla bocca.
Strada....ricerca di che cosa e di chi se non di me stessa.
Io, solo una piccola Anima inquieta che sembra provar quasi piacere nel caricarsi sulle spalle il suo zaino al quale è così tanto affezionata benché sia talmente pesante.
Mai e poi mai avrei pensato di poter essere in qualche modo piccola fonte di risposte e conferme per qualcuno.

È il dono più delicato che potesse arrivarmi inatteso in prossimità di questo periodo natalizio.
Qualcosa di lieto proprio come il tuo nome.
Grazie Novella.