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martedì 17 giugno 2014

Incompiuta...

Uno strano senso di incompiuto ancora mi insegue.
Vi sono giornate in cui mi sento a 360°, a tutto tondo, oserei dire.
Ve ne sono altre in cui avverto tutti gli angoli appuntiti della vita dal grado più piccolo sino a quello più spigoloso e pungente.
La volontà mi spinge a dire che tornerò a vivere con pienezza, i miei problemi sono da sempre stati una certa severità con me stessa, e la fretta.
La mia pienezza per essere compiuta ha ancora bisogno di tempo unito ad una buona dose di convinzione.
Come mi dice Mr. Erby "se lo posso pensare, immaginare, bene, allora lo posso fare".
Non posso non pensare allora a tutti i passi in avanti che ho compiuto da Marzo, quando ho ripreso il lavoro dopo la lunga marcia longa contro il cancro.
Questo mi fa pensare positivo, vuol dire che ci sono... La strada è quella giusta, anche se lunga e tortuosa.
Ma il cancro è ancora lì, in un cassettino, nella mia testa, (purtroppo non ancora della memoria) che ancora non riesco a chiudere.
E' come se non ci fosse "chiave".
Non lo posso chiudere perché ci sono ancora 5 anni da attraversare prima che la prognosi venga sciolta, spesso in compagnia di camici bianchi, tutti i controlli scanditi con regolarità, le quotidiane terapie per bocca che continuano a mettere alla prova le energie e la vitalità di un corpo cambiato, che oltretutto, diciamolo chiaro, non sta certo ringiovanendo.
Che alla fine poi non comprendo perché una terapia che dovrebbe aiutarti a sconfiggere un male, mentre agisce dentro di te, debba farti star male per gli "effetti secondari" che produce.
Ma alla fine questo è, da lì non si scappa.
O meglio, si può decidere di scappare, di buttare tutto via, rinunciare alla vita?...
No grazie, finché avrò l'ultimo barlume di lucidità e ci sarà qualcosa che posso fare per essa.
Ho ancora troppe cose da fare, da vedere, da vivere...Non so nemmeno se riuscirò a farle tutte, ma la mia strada è questa, lo è come nessuna lo è mai stata prima d'ora.
Non è tempo ancora di sentirsi sconfitti e arrendevoli o di fermarsi a guardare la vita da dietro una finestra.
I titoli delle esperienze che desideriamo realizzare Mr. Erby ed io sono pronti.
Man mano che saremo pronti noi per cogliere l'attimo giusto, in cui il corpo ci seguirà fiducioso, così come la mente è pronta e prolifica, diventeranno narrazione di nuove storie...
Storie da raccontarsi, da raccontare...


"Dove c'è volontà c'è movimento"
(Cit.)


 Così 10 mesi fa...
 Così oggi...
"Che meraviglia essere in vita,
ci si può persino lamentare."
(Patrizia Cavalli)
 
 
 
 
 

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