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sabato 29 luglio 2017

Vetrine...

Da parecchi giorni sto riflettendo su un episodio accaduto di recente.
Sono fatta così da una vita, ho bisogno di tempo per elaborare situazioni e fatti che hanno creato in me una sorta di destabilizzazione o quando qualcuno mi addita volendomi far credere che il male è in ciò che faccio quando il male io non lo vedo.
Ho scritto un post su Facebook nel quale parlavo con entusiasmo di una recente esperienza di tirocinio ospedaliero. Non ho fatto nulla di eccezionale,  sono semplicemente stata me stessa e ho trasportato quello che ho imparato a fare nel mio posto di lavoro nella realtà del tirocinio. Non potevo avere nessuna certezza, nel senso che, lavorando da 10 anni nella stessa realtà è non avendo altri termini di paragone potevo pensare il mio operato sufficente e adeguato mentre in una realtà diversa poteva non bastare o non essere gradito.
Invece è andata bene, non sono arrivate le solite bacchettate gratuite che spesso nella vita sono stata abituata a ricevere, o al limite indifferenza nei confronti di cio che cerchi di fare con passione e quella passione viene scavalcata dai soliti "voi dovete", anzi sembra incredibile come una parola giusta al momento è al posto giusto possa essere stimolo e motivazione a fare meglio e di più.
Mi porto a casa una bella esperienza.
Bene. Per quel post sono stata aspramente rederguita da un'amica,  non un'amica tanto per dire ma probabilmente colei che pensavo la mia migliore amica.
Lei sostiene che scriverlo è stato un gesto privo di umiltà,  che mi sono montata la testa e che ho perso di vista ciò che è un operatorio sanitario: l'ultima ruota del carro, nonché semplici lavaculi.
Le sue affermazioni mi hanno lasciato senza parole prima di tutto perché anche lei fa lo stesso lavoro e sa bene che l'oss è molto di più che una lava culi. Senza i nostri occhi attenti ai pazienti e sui loro cambierai anche gli infermieri si perderebbero più cose.
Alla fine Facebook è una spece di vetrina, quella vetrina ogniuno la allestisce come meglio crede, in base ai suoi gusti e alle sue attitudini. Ci sono persone che si fanno selfie 24 ore su 24, chi esibisce ogni fase della crescita dei figli, chi posa nudo, chi uccide animali e ne fa mostra (aberrante), chi suona, chi fa escursioni, chi vola, e si potrebbe andare avanti all'infinito.
Io provo a scrivere, passione e necessità da una vita, parole Stese Senza Pretese,  non ho nulla da insegnare, cerco solo di imparare da ciò che vivo e ho vissuto.
Nel momento in cui ogniuno parla di se e per sé,  senza importunare o creare problemi ad altre persone, la scrittura è e rimane un atto di libertà di pensiero.
Penso oggi più che mai che nessuno possa arrogarsi l'autorità di giudicarmi e decidere cosa di me posso scrivere o non posso scrivere.
Fare una riflessione o un'analisi di qualche cosa è ben diverso dall' additare e giudicare in modo perentorio.
È un po come fare un giro in centro, si guardano le vetrine, se quello che vedi in una vetrina non ti piace come modello, accostamento di colori, è troppo lungo o troppo corto, ti soffermiamo su quella vetrina poco o niente ma sono certa che a nessuno sia mai venuto in mente di entrare nel negozio e dire perentoriamente alla proprietaria o alla commessa cosa deve mettere in vetrina e come lo deve mettere.
Metafore a modo mio?
Può essere si, ma alla fine se ci pensate un attimo è la stessa cosa.

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