La mia non è una gabbia dorata,
non lo è mai stata.
Nemmeno la volevo.
La mia è una gabbia sconquassata
in tanti punti ha ceduto
si è piegata.
Come me che
ho inciampato,
son caduta,
talmente arduo quel rimettersi, talmente arduo rimettersi in piedi,
drizzare la schiena,
rimettere la testa in linea,
alzare questi occhi con lo sguardo
proteso........
Ogni volta questa mia gabbia, con forza e coraggio
mi apre il suo cancelletto, ogni volta,
dalle feritoie
lascia entrare luce
nonostante il buio intorno,
luce che proviene
da dentro
dall'immenso che abbiamo dentro.
Non trasformo il mio cuore
in pietra fredda e dura,
preferisco attraversare il mio dolore.