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mercoledì 2 novembre 2011

Un nulla nel nulla.

-Mea culpa per aver lasciato anni fà una strada che chiamava e
pareva quella giusta,
era una strada fatta di solitudini volute, non subite.

-Mea culpa per aver pensato che scegliere è possibile.

-Mea culpa per aver pensato di poter riaprire il cuore ad un sentimento.

-Mea culpa per aver mantenuto quello stupido atteggiamento
remissivo, il quale fa si che ponga gli altri ne dinanzi, ne dietro ma,
un passo avanti a me, come se io non "fossi"

-Mea culpa per aver parlato con il garbo di sempre
senza essere stata in grado di far comprende
con grida forti e decise tutto il disagio che mi portava via

-Mea culpa se è vero che basta una parola sola per uccidermi dentro e
non farmi tornare più

-Mea culpa per aver riconosciuto parole
che conosco bene,
espresse in una lingua che da tempo non udivo più

-Mea culpa per aver pensato di poter uscire dall'invisibilità

-Mea culpa per aver anche solo per un attimo aver creduto di
poter essere riconosciuta per ciò che sono e che conservo dentro di me, mentre resto
solo una come tante,
nulla di più, nulla di meno.


-Mea culpa per permettere ad altri di giudicarmi;
non giudicare mai e non definire una persona,
perchè giudicare o definirla è già di per se limitarla
e darle un valore assolutamente "relativo"
visto solo nell'ambito di una situazione e
non nella sua interezza.

-Mea culpa per vivere
questo profondo senso di discriminazione
forse solo perchè se è vero che nulla accade per caso,
il caso ha deciso per noi.

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