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mercoledì 12 aprile 2017

Prenditi cura...

Oggi giornata di riposo dopo lo smontante notte di ieri.
Alle 9.00 di stamane mi sono dovuta recare lo stesso al lavoro,
oggi lavori di concetto.
La coordinatrice organizzativa mi ha chiesto collaborazione per la stesura dei nuovi piani di lavoro che vanno aggiornati e riprogrammati tenendo conto che inizieremo a lavorare con dei Tablet e verrà così abbandonata tutta la parte cartacea che riguarda la compilazione di schede, moduli, quaderni, passaggi di consegne, ecc.
In realtà sto rivedendo le mie opinioni rispetto al lavoro d'ufficio.
Si tende a pensare che la persona che si trova col culo su una sedia davanti ad una scrivania lavori o fatichi meno di altri.
Non è proprio così.
 Ci vuole concentrazione, dedizione, una precisione che non deve lasciare spazio a dubbi o possibilità di errore.
Sarà che in questo periodo devo sostenere ritmi frenetici, i turni di lavoro, le notti, le lezioni a scuola, le pretese di alcuni docenti che sono veramente intransigenti, e queste collaborazioni per le quali avevo già, nei mesi scorsi, dato disponibilità e non mi volevo tirare indietro proprio ora che il grosso del lavoro, tutto sommato, è stato fatto.
Fatto sta che rientro a casa alle 14.
La testa piena, mi risuona e rimbomba piena di dati, informazioni, numeri.
Sento forte il bisogno di qualche ritaglio di tempo per accogliere il silenzio e consentire alla centrifuga che ho in testa di completare e terminare il suo ciclo.
Rientri e ad accoglierti la casa vuota, anzi no, c'è la piccola Stitch, lei non parla ma, con quell'unico occhio che le è rimasto, non mi perde di vista. A volte è come se mi osservasse con l'occhio e sentisse con la sua sensibilità interiore il mio stato d'animo.
Così negli anni mi sono accorta che cambia il suo modo di guardarmi in base al mio stato d'animo interiore, tanto che a volte penso sia un po' triste o preoccupata per me.
Sono stanca, assolutamente si.
Il primo mese di ripresa degli studi impegnativo, ma non ho perso la grinta ne il metodo che tanti anni fa mi permise di essere una buona studentessa col raggiungimento di risultati appaganti.
Ecco che ritorno li, sapere le cose e non perderle riuscendo a metterle in pratica ogni volta che ne hai bisogno.
Quando arriva un periodo down, durante il quale magari anche la sfera personale sta attraversando periodi dove metti in discussione un sacco di cose e devi tornare all'origine di tutto. Ripartire da te.
Questo non vuol dire che "sapere di sapere" ti costa meno fatica o che tutto diventa facilmente affrontabile,  ma, è sicuramente una consapevolezza che non dovremmo mai perdere di vista, aiuta la nostra autostima.
Il potersi dire:
"lo so e c'è la posso fare",
 sta alla base di ogni forma di aiuto che ogniuno di noi può e  deve dare a se stesso.
Volersi bene è anche questo senza ombra di dubbio.

"Non far cazzate, prenditi cura di te", così mi dicesti...
Lo stò facendo, probabilmente non è mai troppo tardi per crederci davvero...

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