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lunedì 1 maggio 2017

Eppure Lei...

Eppure Lei lo amava,
di un amore impercettibile
ma si tanto radicato e profondo.
Lei viveva
tutti i silenziosi rumori
di ogni mancanza,
della lontananza,
dell'assenza
che conosceva alla perfezione.
Una mano durante la notte che
si allunga cercando e
trovando ormai
 solo uno spazio vuoto
che sembra infinito.
L'assenza di una chiave
nella toppa della porta
che si apre.
La tovaglietta preparata
per la colazione del giorno dopo,
 anche quei piccoli gesti
pensavano al domani.
Lui negava ormai da tempo
il legame
inteso nel senso profondo,
in lei col tempo si radicava.
Eppure Lei.... sperava.
Chissà se l'intensità
di quello che fu
aveva lasciato in lui
almeno la tenerezza
di un affetto
che rimane dentro
per la vita.
Sapeva che non lo avrebbe
mai dimenticato.
Di tanto in tanto lei
si metteva stesa al sole,
forse il suo calore e il vento insieme
avrebbero avuto lo stesso effetto
del bucato steso bene:
portano via tutta l'acqua in più...
Ma era l'immenso
profondo rumore
di tutto ciò che
solo lei
poteva sentire,
non lo poteva raccontare a nessuno.
Marianna.

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