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martedì 16 maggio 2017

Anni....

49 anni.
Tra poco, il 18 Maggio.
Dopodomani.
La sensazione di non aver nulla da raccontare, nulla per cui essere gioiosa, nulla da festeggiare.
Mi rimane Solo quello che ho perduto lungo la via.
Eppure le esperienze memorabili ci sono.
Ogniuno di noi le ha avute nella vita.
"Ti ricordi quella volta",
non lo però mai più dire.
Credo sia una delle cose più belle che lega due persone, il ricordo di ciò che si è fatto insieme e la possibilità di esserne divertiti ancora dopo anni.....
La memoria e i ricordi di quello che di bello e buono ho avuto accanto,
a tratti,
 mi danno la forza e il coraggio per alzarmi dal letto la mattina.
Non sempre sono sufficienti e mi capita anche che quella forza non so proprio dove andarla a cercare...
Altre volte, soprattutto la sera,
loro, iricordi, mi divorano in pianti che si tacitano solo quando , ad un certo punto, la prepotenza delle lacrime non mi permette più di tenere gli occhi aperti.
Quasi uno svenimento, le ultime forze della giornata le esaurisco così.
Spesso non mi basta quel crollare stanca e inerme tra le braccia della notte per avere un risveglio mattutino almeno delicato.
Chi ti manca? Cosa manca?
La persona fidata con cui parlare, sapendo che con lui si può parlare di tutto.
La semplicità dello stare stesi assieme sul divano e sentirsi complici anche solo avendo gli stessi gusti in fatto di film.
Sorridere e ridere insieme per le cretinate, perché è così bello essere anche stupidi in due.
Sapere che si può essere così simili e così  diversi insieme e allo stesso tempo diventare ugualmente una formula efficace e vincente.
Mi manca un letto singolo,
quello matrimoniale non lo sopporto più,
 troppo grande quando col braccio e la mano annaspo cercando chi non c'è.
Un letto diviso in due nel quale occupo solo e sempre il mio posto,
il lato verso l'armadio,
mentre quello verso la finestra è ancora il tuo.
Manca avere accanto chi quando io ho caldo lui ha freddo
e quel piumone io lo tolgo mentre lui lo tira a se.
Manca preparare di sera la tovaglietta  con le due tazze e il necessario per la prima colazione.
Ricordarsi insieme delle pastiglie,  di un impegno, un appuntamento,
o memorizzare la cadenza del turno di lavoro che in testa non restava mai...
Manca il buongiorno del mattino e l'aroma del caffè perché lui spesso era in piedi prima di te.
I Passi del risveglio, il fluire dell'acqua nel lavandino in bagno, banalmente il rumore dello sciacquone, l'avresti mai detto?
Manca anche quel rumore all'appello.
Manca il contatto, un abbraccio, due mani che si cercano e una nell'altra possono restare li senza bisogno di metterci sopra tante parole.
Ho ancora tanti bigliettini, perché quando gli orari non combaciavano, si comunicava anche così, un fare quasi quotidiano ma
 era bello rientrare a casa e trovarlo sulla tavola con la penna adagiata vicino.
Durante qualche moto di rabbia alcuni li ho anche strappati,
ma non li ho mai buttati, li conservo, pentita di quel gesto frigo nel sacchetto che li contiene, li osservo,
ancora riesco a rimettere insieme le parole.
Il momento più brutto quando viene sera.
Tanto le aspetto le sere, durante il giorno, quanto le maledico quando arrivano
 e mi tirano ancora più giù.
Vorrei poter dire come le dive un po tirate:
49 anni e non sentirli o
 cazzate tipo:
 "la mia vita comincia adesso"
Invece 49 e ......
E non so cosa dire se non parlare delle mancanze, le assenze e le malinconie e
che decido di abolire
anche la ricorrenza del compleanno...
Almeno il mio.

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