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giovedì 1 giugno 2017

Pieni e vuoti...

Maledetti social, benedetti social!?
Chissà la verità dove sta...
Come si usa dire, starà nel mezzo,
ma quale mezzo?.
Alcuni giorni fa, scorrendo la Home Page di Facebook,
mi è capitato sotto agli occhi un post che faceva riferimento "alla vita talmente vuota di alcune persone che non avendo nulla da fare rompono le scatole agli altri"....
Forse anche motivato, chissà...
 La frase benchè banale e apparentemente innoqua mi ha fatto pensare un attimo.
Ho sempre creduto che su una piattaforma come questa,

o come quella di FB,
 talmente enorme, naturalmente ci possa e debba essere spazio e possibilità per tutti.
In un posto come questo, per quanto virtuale e intangibile,
si comunica (forse) e si condivide,
o per lo meno l'intento e l'intenzione dovrebbero essere quelle.
Quà c'è spazio per una idea,
per un amore travolgente appena abbozzato, che,
magari sfocerà in un matrimonio mozzafiato,
o in una più discreta convivenza.
Qua c'è spazio per la gioia, per un dolore, per le conquiste,
le perdite e le sconfitte.
Qua c'è spazio per l'inverno, per l'estate,
per quel viaggio che forse qualcuno ti invidierà,
per chi le ferie non le farà,
per chi ama lo sport, o la moto, per chi adora la montagna,
per le fate, per le streghe, per i Druidi,
poi ci sono i gruppi che accomunano persone che hanno gli stessi gusti...
Qua c'è spazio per gli etero, i trans, per chi ancora un indirizzo certo non lo ha.
Qua c'è il tutto pieno così come il tutto vuoto.
Non credo che necessariamente il "tutto pieno" sia solo ricco e positivo,
così come non penso che il "vuoto" sia da demonizzare.
Può succedere che i vuoti siano lutti, o perdite che non si possono sostituire nell'animo ne accantonare nel dimenticatoio con troppa facilità.
Io che non volto con facilità nemmeno le pagine dei libri figuriamoci quelle della vita.
Il vuoto a volte è subito da mano altrui,
in qualche occasione è
assolutamente voluto e necessario,
attraverso quel vuoto ci devi passare,
così come attraverso al dolore,
quel vuoto devi diventare capace di sostenerlo,
gestirlo,
devi fare in modo che non ti colpisca sino a "sterminarti".
Il vuoto può essere pieno di significati incomunicabili,
incomprensibili ad altri
se non a chi lo sta vivendo.
In quel vuoto ci sono visioni indicibili, sentimenti, emozioni che urlano da dentro senza poter essere sentite da nessuno.
Poi c'è chi i vuoti li riempie
con qualunque cosa gli capiti tra le mani, basta riempire.
Modi differenti di vedere la stessa cosa, dico sempre io.
Però non sapendo esattamente con chi o che cosa combattono, ogni giorno, le proprie battaglie le persone dalla vita vuota,
si dovrebbe cercare di fare sempre molta attenzione
prima di parlare
"dei vuoti delle vite degli altri",
gestire e sopportare un " troppo vuoto" da soli
potrebbe rivelarsi molto più impegnativo ed eroico,
e chissà,
col passare del tempo magari ti sei anche arricchito interiormente con quel "vuoto",
piuttosto che gestire e mostrare enormi "pienezze".
01/06/2017
(Parole Stese Senza Pretese).

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