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domenica 4 giugno 2017

D' Amor ancora Amato, D' Amor Perduto...

"Fai una chiave doppia della stessa porta
per qualunque cosa storta si presenterà.
Dopo aver comprato dei lucchetti nuovi
per la tua finestra puoi partire io sto qua,
A giocare tra le sponde...
con le pozzanghere profonde
buttando l'amo nell'acquario
della mia fantasia
Finisco sul pulmino dei miei vecchi ricordi,
resto qua"
(S. Cammariere)
Eppure lei sapeva...
Sapeva che fintanto fosse rimasta li,
perchè lei c'era sempre,
pronta ad aprire quella porta,
non avrebbe più iniziato a vivere.
Sapeva che fintanto lui fosse riamasto li,
in un andi e rivieni perpetuo,
alternando i viaggi fuoriporta in cerca del "nuovo"
a ritorni per necessità, o altro chissà,
non avrebbe più iniziato a vivere.
Da un viaggio lui tornò accompagnato da un ombra nuova,
lei immaginava quell'ombra,
le dava forma, voce, sembianze,
non riusciva a iniziare a vivere.
Eppure era come se, in qualche modo,
avessero ancora bisogno l'uno dell'altra e viceversa,
anche se, forse,
non per gli stessi motivi.
In quell'appartamento, ancora pieno di entrambi, ma,
talmente vuoto allo stesso tempo,
le sue pantofole ancora li sistemate bene,
accanto alla porta,
attese di vane speranze ormai.
Lei veniva divorata da tutto ciò che ancora le parlava di lui, di lei, di loro.
A sua volta lei divorava con gli occhi ogni angolo,
ogni dettaglio,
vive ancora le vibrazioni in quello che sfiorava con le mani,
anche le lenzuola avevano qualcosa da dire...

Laddove aveva messo le mani lui
ripassava sopra lei, ancora lo poteva sentire...
 Non aveva mai pensato a quanti racconti
avrebbero potuto prendere vita,
adesso lo sapeva e le sue dita fremevano quando
sentiva la necessità di imprimere tangibilmente le parole.
Lei riusciva a trasformare il dolore in parola,
sperava così di lasciarne andare via un pochino,
e così le parole, ubbidienti,
traducevano quel dolore,
lo raccontavano, facendone or delirio, or poesia...
Eppure lei sapeva, che,
se non fossero andati via l'uno dall'altra,
non avrebbe più iniziato a vivere,
incessante sarebbe stato quel dolore,
in attesa di brevi momenti in cui lui ancora riusciva
a riempirle il cuore.


 Era come se lei tentasse di tenere accanto a se
ogni frammento di corteccia caduta
sperando che ne ricrescessero radici...
Eppure lei sapeva che,
se voleva sopravvivere a tutto quel dolore,
avrebbe dovuto, prima o poi,
trovare la forza e il coraggio di
essere lei ad andare via
per sempre.
Poi di tutto rimane qualcosa,
compresa questa
immensa e devastante
malinconia.
04/06/2017
(Parole Stese Senza Pretese)

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