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mercoledì 24 agosto 2016

24 Agosto 2013.

Pensa.
 Son già passati tre anni da quel giorno,
da quella sala operatoria,
da quella notte post intervento
 che ricordo come fosse ora.
Le ansie di mia madre,
il tentativo di sdrammatizzare di mio figlio
cercando di farmi sorridere
fin quasi alla soglia della sala operatoria
e.....
tutto il resto, tutti,
tutti quelli che c'erano fisicamente o anche solo con un messaggio,
una telefonata veloce,
quasi furtiva.
Natasha pianse perché non mi poteva abbracciare,
ero radioattiva per via di un liquido che mi dovettero iniettare e lei aveva in grembo Cristian,
niente contatti con bambini o donne incinta mi dissero,
così le venne da piangere, perché tutti mi poterono abbracciare, ma non lei,
piansi anche io,
quel ricordo tenero e affettuoso
mi commuove anche in questo momento.
Tre anni da quei mesi convulsi,
quelli della scoperta,
a tratti spaventati,
altri indebetiti.
In attesa,
una attesa apparentemente tranquilla,
 serena,
quasi rassegnata,
ma era solo apparentemente.
Tre anni dalla scoperta dei miei geni
fallati,
difettosi,
 mutanti, peccato che non faccio parte degli
X Man però.
Tre anni nell'attesa speranzosa che
 non succeda nulla di nuovo,
mentre tutto potrebbe accadere.
Tre anni tra le frasi dei medici "lei guarirà "
oppure
 "lei è  una paziente assolutamente a rischio".
Tre anni di cancro,
di terapie
di follow up,
di survivor
e di tutto quello che c'è stato
nel mezzo, di brutto, di bello...
Soffio su queste 3 candeline,
il futuro?
Non ci penso,
soffio forte,
esprimo un desiderio e
...Non ci penso...


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